Il Papa: lavoriamo insieme per un'alleanza che generi pace e giustizia nel mondo
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Sua Santità Papa Francesco mi ha chiesto di inviare il suo cordiale saluto e incoraggiamento a tutti coloro che all'interno dell'UNESCO lavorano a favore dell'alfabetizzazione". Inizia così il messaggio firmato dal cardinale Pietro Parolin a nome del Papa con cui Francesco "augura ogni successo alle riflessioni e ai lavori di questa giornata, affinché portino buoni frutti per una trasformazione efficace e duratura degli spazi di apprendimento dell'alfabetizzazione".
Un patto globale che animi nuovi processi educativi
Il mondo in cui viviamo "è in continua trasformazione", osserva il segretario di Stato vaticano, non solo dal punto di vista culturale, ma anche antropologico e ogni cambiamento va accompagnato da un processo educativo. "Per questo è necessario costruire un 'villaggio educativo' dove condividere, nella diversità, l'impegno a creare una rete di relazioni umane e aperte". Parolin fa riferimento all'esigenza espressa da Papa Francesco sulla "necessità di siglare un patto che dia anima ai processi educativi formali e informali, che non possono prescindere dal fatto che tutto nel mondo è intimamente legato e che è necessario trovare, secondo una sana antropologia, altri modi di intendere l'economia, la politica, la crescita e il progresso".
Costruire un mondo a misura della persona
Come già aveva fatto Papa Giovanni Paolo II il 2 giugno 1980, proprio rivolgendosi all'UNESCO, il porporato ricorda la richiesta di Francesco di "un'educazione e un'alfabetizzazione il cui obiettivo principale sia la costruzione di un mondo a misura dell'uomo", di cui vanno considerate le aspirazioni materiali e spirituali, e che va visto "nel suo rapporto con gli altri, con la comunità, con la natura e con l'ambiente". Si tratta di pensare insieme ad un'educazione che tenga conto di tutte le componenti della persona, del rapporto tra le generazioni, tra le famiglie e la società. "Un'alleanza - si legge nel messaggio - tra gli abitanti della Terra e la 'casa comune' che dobbiamo salvaguardare e rispettare. Un'alleanza che genera pace, giustizia e accettazione tra tutti i popoli della famiglia umana, nonché dialogo tra le religioni".
Educare è un atto di speranza e gli insegnanti vanno sostenuti
Nel messaggio, il segretario di Stato sottolinea che per il Papa l'educazione "è sempre un atto di speranza che ci invita a compartecipare e a trasformare la logica sterile e paralizzante dell'indifferenza in una logica capace di accogliere la nostra comune appartenenza". Se quest'obiettivo non venisse accolto, gli spazi dell'educazione rischierebbero di mancare all'appuntamento con la storia. Non è da sottovalutare, osserva ancora Parolin, la situazione lavorativa in cui nel mondo molti insegnanti ed educatori svolgono il loro lavoro, spesso si tratta infatti di "situazioni precarie" che frenano soprattutto i giovani che vogliono dedicarsi all'insegnamento. Il messaggio di Papa Francesco si conclude con l'auspicio che gli sforzi in atto per la trasformazione dell'approccio educativo "possano contribuire a costruire una civiltà di armonia, unità, solidarietà, fraternità e pace duratura".
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