Il Papa è rientrato a Roma: Dio benedica la vocazione di pace e unità del Kazakhstan
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L’aereo con a bordo il Papa è atterrato a Roma Fiumicino alle 20.01. Alla sua partenza dal Kazakhstan, Francesco si era trasferito in auto in aeroporto subito dopo la chiusura del Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali. L'evento si era concluso con la lettura della Dichiarazione finale, nella quale si è ribadito il valore del Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune. Al suo arrivo, il Papa è stato accolto dal presidente del Kazakhstan, Kassym-Jomart K. Tokayev, nella Sala Vip del Presidential Vip Terminal dove si è svolto un breve incontro privato. Il capo di Stato ha regalato al Papa una dombra, strumento musicale tradizionale kazako a cui il Pontefice aveva fatto riferimento nel suo primo discorso pubblico.
Dopo la Guardia d’Onore e il saluto delle rispettive Delegazioni, il Pontefice è quindi salito a bordo di un Airbus A330 di Ita Airways per far ritorno in Italia. Durante il volo si è svolta la consueta conferenza stampa con i circa 80 giornalisti del volo papale.
Il tweet da @Pontifex e il telegramma al presidente
Lasciando il Kazakhstan, sul proprio account @Pontifex il Papa ha scritto un tweet esprimendo gratitudine nei confronti del popolo del Paese asiatico: “Vi ringrazio per l’accoglienza che mi avete riservato e per l’opportunità di trascorrere questi giorni di dialogo fraterno insieme ai leader di molte religioni. L’Altissimo benedica la vocazione di pace e unità del #Kazakhstan".
Come consuetudine, il Papa ha inviato al presidente un telegramma in cui esprime nuovamente la "gratitudine per l'ospitalità" ricevuta in questi tre giorni e assicura le sue preghiere per tutti i cittadini.
Pellegrinaggio di pace
Quello di Francesco nel Paese dell'Asia centrale, come aveva detto lo stesso Pontefice all’Angelus di domenica 11 settembre, è stato un “pellegrinaggio di pace”, un dono di cui "il nostro mondo è assetato". Intervenendo al Congresso dei Capi delle religioni mondiali e tradizionali, il Papa ha sottolineato in particolare che non si deve mai giustificare la violenza: “Non permettiamo che il sacro venga strumentalizzato da ciò che è profano”. Dal Kazakhstan, definito dal Pontefice nel discorso rivolto alle autorità un "Paese dell'incontro", l'antica via della sete traccia una nuova strada. Nella convinzione, come sottolineato dal Papa durante il suo 38.mo viaggio apostolico, che la pace è via di sviluppo tra le follie dei conflitti.
La partenza da Nur-Sultan
Il Papa porta con sé l’accoglienza e la gratitudine del popolo kazako. L’impegno per la pace, il dialogo e il rifiuto di ogni violenza sono alcuni dei tratti distintivi del viaggio di Francesco nel Paese asiatico. É quanto sottolinea ricorda Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana - Vatican News proco prima della partenza da Nur-Sultan.
Ultimo aggiornamento ore 20.10
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