L’abbraccio di Francesco ai campioni di “Talla Baja”
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
La grandezza è direttamente proporzionale al valore espresso e questo i campioni argentini di talla baja lo hanno dimostrato sul campo di calcio un paio di giorni fa trionfando per 11 a 3 sulla Spagna nella finale della prima European Short Cup, un successo che ha fatto il paio con l’analoga vittoria in maggio nella Coppa America di categoria. E dopo l’alloro sportivo, per i campeon di “bassa statura” c’è stata un’altra grande gioia, quella dell’abbraccio con il Papa, che li ha ricevuti in Vaticano e ha celebrato non solo l’impresa ma più ancora il “coraggio” messo nella vita prima ancora che sul rettangolo di gioco.
La vera maturità
“Prendetevi cura di questo coraggio, non lo buttate mai via: il coraggio - ha detto Francesco - di andare avanti nella vita così come uno è. Con i propri valori intellettuali, affettivi, fisici, tutto”. Nella vita, ha proseguito, ci sono i pessimisti che “affrontano qualsiasi cosa succeda loro guardando in giù” e “si deprimono” immaginando “orizzonti amari”. E poi “ci sono quelli ottimisti, come voi, che affrontate ogni difficoltà guardando in su” con l’obiettivo di “capitalizzare tutto, capitalizzare persino ciò che sembra negativo”. E questa, ha concluso il Papa salutando uno a uno i campioni argentini, “è maturità umana”.
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