Il Papa: "Sui bambini ucraini il peso di una guerra inumana. Hanno perso il sorriso"
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
È sulle spalle fragili dei bambini ucraini il peso di questa guerra “così inumana, così dura”. Pensiamo a loro in questo Natale che i piccoli e le loro famiglie trascorreranno “senza luce, senza riscaldamento”. Parlando del “Dio fattosi bambino” che la Chiesa celebrerà a Natale, il pensiero di Papa Francesco va ai bambini dell’Ucraina “che soffrono, soffrono tanto per questa guerra”.
Perdere il sorriso
Come lo scorso mercoledì, quando chiedeva di trascorrere un Natale più "sobrio" pensando ai fratelli e le sorelle dell'Ucraina, anche in questa udienza generale, dopo la catechesi, il Pontefice chiede di non dimenticare durante le festività il Paese martoriato e la sua popolazione.
In questa festa di Dio che si fa bambino, pensiamo ai bambini ucraini. Quando io ho trovato qui, la maggioranza non riesce a sorridere e quando un bambino perde la capacità di sorridere è grave. Questi bambini portano su di sé la tragedia della guerra che è così inumana, così dura.
La pace al più presto
“Pensiamo al popolo ucraino in questo Natale, senza luce, senza riscaldamento, senza le cose principali per sopravvivere”, insiste Francesco.
Preghiamo il Signore perché porti la pace il più presto possibile
Un posto a tavola per i rifugiati
Della popolazione ucraina, Francesco ha parlato anche durante il saluto ai polacchi, dei quali ha ricordato la tradizione di lasciare durante la vigilia a tavola un posto vuoto per un ospite inatteso.
Quest’anno sarà occupato dalla moltitudine di rifugiati provenienti dall'Ucraina, ai quali avete aperto le porte delle vostre case con grande generosità
L'incontro con la moglie e il figlio di un prigionierio di guerra
Al termine dell'udienza generale, Papa Francesco ha incontrato la moglie e il figlio di uno dei prigionieri di guerra ucraini. Seduti tra le prime dei fedeli in Aula Paolo VI, la donna e il bambino hanno parlato per qualche istante con Francesco al quale hanno donato i guantoni del papà pugile e un calendario con le devastazioni avvenute nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, della quale, dopo i ripetuti attacchi dei mesi scorsi, sono rimaste solo rovine.
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