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L'incontro del Papa con i sacerdoti della Pastorale giovanile della Diocesi di Barcelona L'incontro del Papa con i sacerdoti della Pastorale giovanile della Diocesi di Barcelona

Il Papa ai sacerdoti: no al carrierismo. Testimoniare misericordia e intimità con Dio

Un appello a rispondere alla chiamata di Gesù a partire dalla propria povertà e fragilità, rifiutando la doppia vita e le soddisfazioni mondane e testimoniando la misericordia del Signore, senza dare lezioni. E' il senso del discorso di Francesco consegnato questa mattina ai sacerdoti dell’arcidiocesi di Barcellona impegnati nella pastorale giovanile, ricevuti in Vaticano

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Testimoniare l’esperienza della misericordia di Dio senza mettersi in cattedra e cercare la fratellanza in tutti gli ambiti sociali. È questo il duplice invito che il Papa rivolge nel saluto, il cui testo è stato consegnato, a circa 70 sacerdoti dell’arcidiocesi di Barcellona impegnati nella pastorale giovanile, ricevuti questa mattina in Sala Clementina. Secondo Francesco infatti “l’esperienza degli apostoli ha sempre un duplice aspetto”: personale e comunitario.

I luoghi della chiamata

La povertà e la fragilità individuale, è l'indicazione del Vescovo di Roma ai presbiteri di Barcellona, sono i luoghi da cui partire per cogliere la chiamata di Gesù con un “proposito perenne di conversione”:

Rifiutiamo il carrierismo, la doppia vita, la ricerca di soddisfazioni mondane, abbracciando la croce e le mediazioni della Chiesa: sacramenti, vita di preghiera, ascesi, etc.. Al tempo stesso, dobbiamo essere capaci di misericordia proprio perché toccati dalla misericordia del Signore, non dando lezioni, bensì testimoniando un’esperienza d’intimità con Dio.

Individui e fratelli

Se è vero che “siamo chiamati individualmente”, è quindi l'esortazione del Pontefice, mai dobbiamo dimenticare di “essere parte di un gruppo più grande, per camminare insieme ascoltando prima di parlare, per saperci collocare dove è opportuno, anche in mezzo o dietro, non solo davanti”. Mai dimenticare quindi la dimensione della fratellanza:

Imparare e insegnare ad accogliere tutti, a lavorare con tutti, a cercare soluzioni di consenso che abbiano un ampio respiro. Non dobbiamo mai arroccarci, né nel gruppo cristiano a cui apparteniamo, né nella responsabilità che ci è stata affidata, ma vivere con spirito libero, in un sano distacco.

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28 gennaio 2023, 12:28