Il Papa: preghiamo per chi rischia la vita per il Vangelo
Vatican News
Papa Francesco lo ha detto spesso: “Ci sono più martiri oggi che nei primi tempi della Chiesa. Tanti fratelli e sorelle nostre che offrono la loro testimonianza di Gesù e sono perseguitati”.
Oggi sono state pubblicate le intenzioni di preghiera del Papa affidate alla sua rete mondiale di preghiera per l'anno prossimo. Una intenzione è dedicata proprio ai martiri cristiani: “Preghiamo perché coloro che in varie parti del mondo rischiano la vita per il Vangelo contagino la Chiesa con il proprio coraggio e la propria spinta missionaria”.
Il Papa ha invitato più volte a pensare ai tanti cristiani che erano rinchiusi nelle prigioni dei nazisti e dei comunisti, “solo perché erano cristiani”, ma questo è ciò che accade “anche oggi”. C’è la persecuzione – afferma Francesco – “perché il mondo non tollera la divinità di Cristo, non tollera l’annuncio del Vangelo”. La risposta cristiana al male è l’amore. Francesco lo ha ribadito nel febbraio 2020 a Bari, in occasione dell’incontro sul “Mediterraneo frontiera di pace”:
“Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. È la novità cristiana. È la differenza cristiana. Pregare e amare: ecco quello che dobbiamo fare; e non solo verso chi ci vuol bene, non solo verso gli amici, non solo verso il nostro popolo. Perché l’amore di Gesù non conosce confini e barriere. Il Signore ci chiede il coraggio di un amore senza calcoli. Perché la misura di Gesù è l’amore senza misura. Quante volte abbiamo trascurato le sue richieste, comportandoci come tutti! Eppure il comando dell’amore non è una semplice provocazione, sta al cuore del Vangelo. Sull’amore verso tutti non accettiamo scuse, non predichiamo comode prudenze. Il Signore non è stato prudente, non è sceso a compromessi, ci ha chiesto l’estremismo della carità. È l’unico estremismo cristiano lecito: l’estremismo dell’amore”.
Nelle intenzioni c’è anche una preghiera per i leader politici, perché “siano al servizio della propria gente, lavorando per lo sviluppo umano integrale e per il bene comune”, privilegiando in particolare i più poveri. Il potere non è oppressione o sfruttamento, afferma Francesco: il potere è servizio.
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