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Claudio Rossetti e il cane San Bernardo Magnum in Vaticano Claudio Rossetti e il cane San Bernardo Magnum in Vaticano

Da Francesco in udienza Magnum, il San Bernardo "che salva vite e anime"

All'udienza generale in Vaticano presenti anche Carlo Rossetti e il suo cane, giunti a Roma dalla Svizzera in pellegrinaggio attraverso la Via Francigena. È la seconda volta che incontrano il Papa, la prima nel 2016: “Avevo promesso la botticella al Santo Padre”

Francesca Sabatinelli e Mario Galgano - Città del Vaticano

Ogni promessa è debito e, a distanza di sette anni, Magnum ritorna in Vaticano, non più da cucciolo ormai, ma da fiero rappresentante adulto del cane San Bernardo, inserito dall'Unesco nella lista del patrimonio culturale immateriale come strumento di soccorso. La promessa era quella fatta dal suo accompagnatore ‘umano’ Claudio Rossetti, a Papa Francesco che, nel maggio del 2016, aveva già incontrato entrambi durante l’udienza generale e che oggi ha rivisto, per la stessa occasione.

Ascolta l'intervista con Claudio Rossetti

 

Rossetti e Magnum sono arrivati in Vaticano il giorno precedente all’udienza, il 28 marzo, dopo aver percorso la Via Francigena per circa mille chilometri, partiti dall’ospizio Gran Saint-Bernard sulle alture di Martigny, in Svizzera. Un progetto nato dallo stesso Carlo Rossetti che, così, ha voluto testimoniare, ancora una volta, l'importanza del San Bernardo - il cane che salva le vite - nonché per promuovere la Svizzera e i suoi valori, come appunto la Via Francigena, percorso di oltre 3.000 chilometri tra Canterbury e Roma e che attraversa quattro Paesi: Gran Bretagna, Francia, Svizzera e Italia.

Magnum in Vaticano
Magnum in Vaticano

Un futuro da cane da terapia

Rossetti, che ha accolto Magnum quando aveva circa un anno, ha accompagnato il San Bernardo nella sua formazione come cane da terapia, oggi impiegato in case di riposo e in ospedale. Mario Galgano li ha incontrati entrambi, presso la sede della Guardia Svizzera Pontificia, nel corso di un evento organizzato dall’Ambasciata di Svizzera presso la Santa Sede, dalla stessa Guardia Svizzera, dall’Ufficio Italiano di Svizzera Turismo e dalla Fondazione Barry di Martigny, organizzazione no-profit fondata nel 2005 che continua la tradizione dell'allevamento dei cani famosi in tutto il mondo.

La botticella promessa a Francesco

“Nel 2016 avevo spontaneamente detto al Santo Padre che sarei tornato a piedi per portargli la botticella”. E' così che Rossetti racconta l’idea di tornare in Vaticano. “Lo scopo della partenza è anche quello di promuovere questa razza, che rappresenta un po’ anche i valori svizzeri e che in più ha un nuovo ruolo: non è più un cane solo da salvataggio in montagna, perché in fondo salva le anime, è un cane da terapia che fa il suo lavoro nelle case per anziani, negli ospedali, negli ospizi. Diciamo quindi che questo ruolo penso sia un'occasione d'oro anche per parlarne e per promuoverlo”.

Magnum e un piccolo fan in Vaticano
Magnum e un piccolo fan in Vaticano

Magnum, il piccolo eroe

Magnum segue Carlo Rossetti su questo progetto sin, appunto, dal 2016: “Sono io che lancio le sfide, ma in questo caso penso sia stata più sua”. L’arrivo in Vaticano e l’incontro con il Papa val bene un "wow", per dirla con Rossetti, per il quale “tornare una seconda volta ed essere accolti è bello” e che senza alcuna difficoltà riconosce che sebbene lui abbia avuto l’idea “però la fatica l'ha fatta il cane, e penso che sia un piccolo eroe”.


 

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29 marzo 2023, 14:10