Il Papa al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro Il Papa al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro

Da Papa Francesco per far vedere "il diamante della disabilità"

Al termine dell'udienza generale, riferisce L'Osservatore Romano, i ragazzi dell'Associazione Teatro Patologico che da oltre 30 anni promuove e porta avanti un lavoro di teatro-terapia per persone con disabilità fisica e psichica. In Piazza San Pietro anche una delegazione della Pilsner Urquell, storico marchio della Repubblica Ceca, che ha portato in dono al Pontefice una speciale bottiglia di birra, poi le religiose di Nazareth e diaconi gesuiti vicentini

di Fabrizio Peloni

«I “nostri ragazzi” con disabilità fisica, intellettiva e relazionale hanno un diamante nascosto: nonostante le loro patologie, dobbiamo fare di tutto perché riescano a vederlo loro per primi per poi portarlo sul palcoscenico di un teatro e nella vita, presentandolo a tutti». A parlare è Dario D’Ambrosi, regista  e attore - ha recitato anche nel film di Mel Gibson La passione di Cristo - fondatore e direttore artistico dell’Associazione Teatro Patologico.

Stamani, in piazza San Pietro, a Papa Francesco ha presentato questa realtà unica che, da oltre 30 anni, promuove e porta avanti - «con sforzi spesso non comuni e, a volte, non compresi» - un lavoro di teatro-terapia per persone con disabilità fisica e psichica. «Siamo venuti a incontrare il Papa per presentargli la nostra storia, i nostri obiettivi e anche il premio “Una stella per David”, dedicato a David Sassoli e istituito proprio dal Teatro Patologico» ha spiegato D’Ambrosi. Ricordando che il compianto presidente del Parlamento europeo, scomparso prematuramente l’11 gennaio dello scorso anno, «era un nostro grande amico e sostenitore. Non c’era volta che, prima di tornare a Strasburgo, non passasse a salutarci». E fu proprio Sassoli a volere l’esibizione degli attori del Teatro Patologico nella sede dell’Unione europea a Bruxelles, con lo spettacolo Medea.

Quando la birra sostiene progetti solidali

Mantenendo viva una tradizione risalente addirittura alla fine del XIX secolo e ripresa nel 2011, questa mattina una delegazione della Pilsner Urquell - storico marchio della Repubblica Ceca - ha portato in dono al Pontefice una speciale bottiglia di birra. La lager chiara ceca, prodotta da oltre 180 anni, venne spedita la prima volta a Roma per Papa Leone XIII. Alla birra - gli ingredienti sono stati benedetti da monsignor Tomáš Holub, vescovo di Plzeň - sono legati numerosi progetti caritativi, sostenuti dallo storico marchio ceco: iniziative solidali a favore dei più deboli, dei malati e delle persone disabili. E collaborazioni con progetti di organizzazioni  non profit votate alla protezione e alla salvaguardia dell’ambiente.

In particolare, i rappresentanti della Pilsner Urquell, accompagnati dall’ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, Václav Kolaja, hanno  fatto presente che — proprio attraverso la vendita della birra — una particolare attenzione, nell’ultimo anno, è stata prestata agli aiuti umanitari per gli ucraini che hanno trovato accoglienza nella Repubblica Ceca.

I duecento anni delle religiose di Nazareth

Da duecento anni la loro missione è aiutare uomini e donne a crescere spiritualmente, attraverso un’attività educatrice e di formazione, dapprima nelle scuole e poi anche nella pastorale giovanile delle diocesi. Forti di questo carisma, le suore della congregazione delle religiose di Nazareth hanno partecipato, questa mattina, all’udienza generale per «accogliere dal Papa parole che spronino il futuro della congregazione, nata dalla spiritualità ignaziana trasmessa da padre Pierre Roger, assieme ad Augustine de Doudeauville ed Elisabeth Rollat» spiega la superiora generale, la francese suor Marie-Noëlle Pourot. Con lei le coordinatrici in Italia, Francia, Libano e Israele, tra cui suor Maddalena Panico, responsabile per l’Italia. Erano in tutto 150, tra cui anche un gruppo di laici.

Diaconi gesuiti e sacerdoti vicentini

All’indomani delle ordinazioni, hanno ricevuto la benedizione e l’incoraggiamento del Pontefice i venti nuovi diaconi gesuiti del Collegio internazionale del Gesù, provenienti da sedici Paesi. Erano guidati dal rettore, padre William Keith Abranches, e accompagnati da familiari e formatori. I sacerdoti della diocesi di Vicenza che nel 2023 celebrano il 50° anniversario di ordinazione presbiterale hanno organizzato un pellegrinaggio a Roma per  ricevere la benedizione del Pontefice. Sono tredici in tutto e sono arrivati in piazza San Pietro accompagnati da due diaconi.

Con gli adolescenti da Milano e dalla Spagna

Erano presenti anche cinquemila giovani  dell’arcidiocesi di Milano per il tradizionale pellegrinaggio per «la professione di fede» organizzato dalla Fondazione Oratori. E al Pontefice hanno fatto sentire  tutto il loro affetto. Ieri  mattina hanno partecipato alla messa celebrata in San Pietro dall’arcivescovo Mario Delpini. Significativo, inoltre, l’incontro del Papa con una quarantina di adolescenti del collegio San Ildefonso di Almería, in Spagna. Erano accompagnati dal vescovo diocesano, monsignor Antonio Gómez Cantero, e dal professore e cappellano del collegio, il sacerdote Andrés Rodríguez. «Si conoscono da quando avevano tre anni, si sentono parte di un’unica famiglia» ha raccontato. Mettendo in evidenza come i ragazzi, tutti sedicenni, abbiano vissuto un percorso di vita e di studio comuni e che, sempre insieme, ora si stiano avviando alla conclusione del ciclo scolastico.

Accanto a loro,  circa venti giovani  studenti dei seminari delle diocesi austriache di Gurk e Graz-Seckau, guidati dal rettore Thorsten Philipp Schreiber. Tra i presenti, l’arcivescovo Khajag Barsamian, rappresentante della Chiesa apostolica armena. Al termine dell’udienza ha salutato personalmente il Pontefice che ha baciato la sua croce pettorale.

A far vivere, anche ai pellegrini presenti all’udienza generale, la bellezza della verità della Pasqua ha contribuito il vero e proprio “giardino” allestito in piazza san Pietro dai floricoltori dei Paesi Bassi, com’è tradizione dal 1985. Tra tulipani, narcisi, giacinti e muscari blu. Inoltre alcune artistiche composizioni formate da rose grandiflora Avalanche, anthurium, delphinium, crisantemini, azalee e edere. Oltre seimila, infine, gli steli della rosa grandiflora Avalanche. La novità di quest’anno sono le 1500 celosie cristate Reprise, in tre colori (rosso scuro, rosa e arancione). 

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12 aprile 2023, 17:00