L’Amazzonia dal Papa, balli e canti dei ragazzi delle favelas per celebrare la Laudato si'
Andressa Collet e Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Marcos Moura è un quartiere, una favela nella città di Santa Rita, nello stato nordorientale brasiliano di Paraíba. Violenza, droga e povertà accompagnano la vita degli abitanti. A fare la differenza tra Marcos Moura e altre favelas, sono i giovani, come quelli che oggi, durante l’udienza generale, hanno incontrato il Papa in occasione dell’ottavo anniversario della pubblicazione dell’enciclica Laudato si’ e che davanti a lui hanno dato vita ad un incredibile spettacolo di danza e capoeira, dal titolo “Laudato si’. Lo spazio della vita sulla terra”, un inno all’Amazzonia e all’ecologia integrale. Ventuno i giovani arrivati, con i loro costumi tipici dell’Amazzonia brasiliana, a Roma, una delle tappe del tour che in precedenza li aveva visti esibirsi a San Paolo, in Brasile, poi anche a Cannes al Festival del cinema, e che si concluderà nei prossimi giorni in alcune città del Nord Italia.
La storia di Rodrigo
Ballare e cantare davanti al Papa “è stato davvero incredibile, i ragazzi che arrivano dalla favela sono stati qui, in piazza San Pietro, assieme a Francesco! Che momento di grande emozione”, racconta a Vatican News - Radio Vaticana Rodrigo Baima, che a Francesco ha donato il copricapo blu di una donna indigena come voce per le donne delle foreste pluviali. Rodrigo è maestro di danza, coreografo, ideatore dello spettacolo e in tour porta anche la sua incredibile storia, quella di oggi, primo laureato della favela, e quella di ieri, bambino nato e cresciuto nella favela e per strada che sul suo cammino incontra suor Antonietta Defrancesco, religiosa italiana della Provvidenza, missionaria in Brasile, fondatrice del CEFEC, il Centro socio educativo del quartiere di Marcos Moura, scomparsa nel 2021 e che negli anni ha aiutato oltre tremila bambini. È Antonietta a puntare su Rodrigo, a spingerlo, ad aiutarlo a realizzare il suo sogno: diventare educatore del Centro a sostegno dei ragazzi, per aiutarli ad abbandonare violenza e strada attraverso la danza, la recitazione e lo spettacolo.
Portare la speranza a Marcos Moura
I ragazzi, dopo l’udienza con il Papa, si sono poi recati al Colonnato di Piazza San Pietro, dove è ospitata la mostra Women’s Cry e dove hanno ballato per rendere omaggio alle donne del mondo. Una delle tre immagini brasiliane della mostra, su un totale di 26 fotografie, ritrae cinque ragazze del gruppo mentre ballano nella favela in cui vivono in Paraíba. “È stato incredibile per i ragazzi che abitano lì, in un contesto dove c'è molta droga e molta violenza – spiega ancora Rodrigo - stare qui con Francesco è stato stupendo. Ed è uno sviluppo di vita, perché adesso con la forza, con la fede e con l'entusiasmo dei nostri ragazzi che sono stati insieme con il Papa, si ritorna alla nostra storia, al nostro quartiere di Marcos Moura, portando speranza, e soprattutto l’entusiasmo, a tutti i ragazzi, alla nostra famiglia”.
La forza dell'Amazzonia
Rodrigo è anche un ponte tra gli afro-brasiliani di Marcos Moura e gli indigeni dell'Amazzonia per un periodo di formazione ecologica con le popolazioni indigene che ha ottenuto anche la collaborazione del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede. “Lo spettacolo Laudato sì. Lo spazio della vita sulla terra – aggiunge il coreografo – è un collegamento dell'enciclica Laudato si', la meravigliosa idea di Francesco e noi con lui condividiamo questo importante tema dell’ecologia integrale”. Parallelamente alla mostra fotografica in Vaticano e al tour in Europa, una troupe sta accompagnando i giovani per scattare immagini e produrre un film su questa storia. Il documentario in pre-produzione ha già un nome: "Amazonia. Lo spazio della vita sulla Terra", diretto da Lia Beltrami, che uscirà nel 2024, e che è stato presentato dalla regista durante la serata di Gran Gala all'Hotel Carlton, nel cuore del Festival di Cannes. Ad interpretarlo è lo stesso Rodrigo Baima, con il racconto della sua vita dalle sfide di una baraccopoli, all'incontro con la compianta Suor Antonietta, fino alla creazione dello spettacolo a favore dell'ambiente.
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