Il Papa al Meeting di Teramo: nella verità e nella carità la via della pace
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Essere uomini e donne di scienza è una vocazione e, insieme, una missione, una forma specifica di carità: quella intellettuale". Lo indica il Papa in un messaggio al vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, in occasione del secondo Meeting Internazionale La Scienza per la Pace intitolato: "Nuovi discepoli della conoscenza: il metodo scientifico nel cambiamento d’epoca", in corso fino a domani a Teramo e nel vicino comune Isola del Gran Sasso. "Per la vostra Assise - scrive Francesco - avete scelto un tema di notevole interesse, che offre uno sguardo prospettico ricco di speranza per il futuro dell'umanità".
Il Pontefice sottolinea poi che, come affermava il beato Antonio Rosmini, tra verità e carità esiste un legame fondamentale. Ricerca e studio della verità, infatti, "sono parte imprescindibile di un autentico servizio di carità", perchè "portano l'uomo ad una conoscenza sempre più piena della verità, fino ad aprirsi al dono di Dio". Per questo, riprendendo l'insegnamento di Rosmini, il Papa osserva che la conoscenza fra gli uomini va promossa in modo instancabile.
La carità intellettuale per una rinnovata prossimità
La carità intellettuale, prosegue Francesco, oggi non può essere riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve "sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità. A questa "responsabilità storica", dunque, richiama quanti sono coinvolti nella ricerca scientifica. E ricorda quanto raccomandava san Paolo VI nel 1954: "Oggi la carità intellettuale deve suscitare nella persona il 'pensare in grande'" e sottolinea che solo l'armonia tra conoscenza e amore, tra fede e ragione, può rispondere ai bisogni dell'essere umano. Papa Francesco pensa alle nuove generazioni che attendono di incontrare "discepoli della conoscenza di questa levatura". Fa dunque sue ancora le parole di san Paolo VI agli uomini di pensiero alla chiusura del Concilio Vaticano II: " Continuate a cercare, senza stancarvi, senza mai disperare della verità". Perchè, conclude Francesco, nella verità e nella carità è la via della pace".
Viganò: occorre promuovere il "pensiero complesso"
Tra i primi ad intervenire in mattinata è stato monsignor Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze che ha affrontato il tema della specificità della scienza nell’orizzonte del “pensiero complesso”, che valorizza la conoscenza in tutte le sue declinazioni, soffermandosi sul confronto a livello antropologico-filosofico con due tra le sfide poste dai più recenti sviluppi tecnico-scientifici: l’Antropocene e l’Intelligenza artificiale (AI). La prima indica la nuova era geologica, percepita dallo studio delle modifiche dell’equilibrio atmosferico a partire dagli anni Novanta, un’era “definita dalle impronte, dalle ferite e dalle cicatrici provocate dall’umanità, la cui attività ha spinto le condizioni di vita sull’orlo del collasso”. Di fronte alla sensazione dell’abbattersi sulla terra di una catastrofe imminente, i cui segni sono “la perdita della biodiversità, l’emergenza climatica, il degrado degli ecosistemi, la minaccia nucleare e, sul piano prettamente sociale, l’aumento delle ingiustizie e delle disuguaglianze”, monsignor Viganò invita a ripensare all’appartenenza dell’essere umano alla stessa natura e alla vita del cosmo con cui “sviluppare una relazione armoniosa”. La seconda sfida che Viganò offre all'attenzione è quella presentata dall’enorme sviluppo dell’Intelligenza artificiale: il rischio palesato da molti è una possibile “domesticazione" del computer sull'uomo, in cui “dispositivi dotati di Intelligenza artificiale reclamano drasticamente la propria autonomia e dichiarano guerra all’umanità”. Ma c'è una radicale diversità tra robot e persone: la comprensione globale dell’essere umano deve allora definire “gli obiettivi da attribuire e le istruzioni da dare ai dispositivi intelligenti”, controllandone lo sviluppo e le implicazioni etiche.
Il secondo Meeting internazionale
Il Meeting " La Scienza per la Pace" è promosso dalla diocesi di Teramo-Atri e dall'Università degli Studi della città in collaborazione con la Pontificia Accademia delle Scienze, il Ministero dell’Università e della Ricerca, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso-INFN, la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e il Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Abruzzesi. Tra i relatori numerosi scienziati provenienti da realtà accademiche di tutto il mondo. In continuità con la prima edizione del 2021 - spiegano gli organizzatori - l’evento affronta questa volta il tema del metodo scientifico "da sviluppare in tutti gli ambiti della ricerca e la cui condivisione, da parte degli uomini e delle donne di scienza, si profila come via privilegiata per costruire la pace e promuovere lo sviluppo dei popoli.
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