Zuppi incontra il patriarca Kirill: importante che le Chiese lavorino per la pace
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Il lavoro comune delle Chiese “per servire la causa della pace e della giustizia” è stato al centro del colloquio tra il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirilll e il cardinale Matteo Zuppi, inviato del Papa a Mosca per “allentare le tensioni” del conflitto in Ucraina. Nella sede del Patriarcato, oggi pomeriggio, seduti a un tavolo l’uno di fronte all’altro alla presenza di un traduttore, dei collaboratori del patriarca e del nunzio Giovanni D’Aniello, i due hanno discusso dell'importanza che “tutte le forze del mondo si uniscano per prevenire un grande conflitto armato”.
Parole simili a quelle condivise nella nota videochiamata tra Kirill e Papa Francesco del 16 marzo 2022, neppure un mese dopo il primo attacco a Kyiv, durante la quale il Papa ribadiva l’importanza di “unirsi” come pastori “nello sforzo di aiutare la pace” e anche che la Chiesa non usi “la lingua della politica, ma il linguaggio di Gesù".
Apprezzamento per la missione
Kirill, secondo quanto riportano le agenzie statali russe, ha salutato il cardinale arcivescovo di Bologna dicendosi “contento” del suo arrivo a Mosca “accompagnato da fratelli che conosco bene”. “Apprezziamo che Sua Santità l’abbia inviata a Mosca. Lei è a capo di una delle più grandi metropoli, diocesi in Italia ed è un famoso arcivescovo che sta portando avanti un importante servizio per la sua gente”, ha affermato il patriarca. Zuppi, da parte sua, riferiscono testate locale, lo avrebbe invitato a visitare Bologna.
Quello di oggi pomeriggio è il primo incontro di Kirill dall’inizio della guerra con un diretto rappresentante del Papa, dopo essere sfumata l’ipotesi di un incontro tra lui e Francesco a Gerusalemme che potesse far seguito a quello a Cuba del 2016, concluso con la firma di una dichiarazione congiunta. Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, a margine di un evento a Roma mesi fa, affermava: “Siamo in un momento difficile, dobbiamo riconoscerlo. Ma questo, non significa che siamo al punto zero o che c’è un gelo tra la Chiesa ortodossa russa e quella cattolica. Canali esistono e tentativi per dialogare esistono”.
Le visite di Antonij
Da ricordare, in tal senso, la visita a Roma del metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, presente anche all’incontro di oggi con Zuppi, alla destra di Kirill. Il 3 maggio scorso Antonij ha partecipato in Piazza San Pietro all’udienza generale e ha salutato alla fine il Papa, soffermandosi a parlare per qualche istante. Il giorno prima Antonij aveva incontrato l’arcivescovo Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali. Il metropolita era poi tornato a metà giugno in Italia, dove ha avuto un incontro con il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi.
La celebrazione nella Cattedrale della Madre di Dio
Dopo l’appuntamento al Patriarcato di Mosca - che ha segnato la seconda e ultima giornata di missione insieme all'incontro con Marija L'vova-Belova, commissaria del Cremlino per i Diritti dell’infanzia - Zuppi si è recato nella Cattedrale dedicata alla Madre di Dio. Lì il porporato ha celebato una solenne concelebrazione e al termine ha incontrato la comunità cattolica, alla quale ha trasmesso "il saluto, la vicinanza e le preghiere del Santo Padre".
L'omelia: la divisione è sempre scandalo
Nella sua omelia, interrotta più volte dagli applausi e interamente dedicata alla figura dei santi Pietro e Paolo di cui oggi ricorre la solennità, il cardinale Zuppi, rimarcando le differenti caratteristiche dei due apostoli, ha affermato: "La Chiesa non rende uguali, ma uniti, diversi ma insieme. Dio ci ha fatto unici, irripetibili, con una capacità originale in ciascuno, l’anima". Quindi l'arcivescovo di Bologna ha parlato di "unità" che, ha sottolineato, "non è data dal potere ma dal servizio vicendevole; non dal legame di sangue ma da quello generato da Dio che ci rende suoi, figli, parte della sua famiglia". Perciò, ha esortato l'inviato del Papa, "non dobbiamo mai smettere di cercarla, perché la divisione cresce nell’indifferenza" e "la divisione è sempre scandalo per Gesù, che prega perché i suoi siano una cosa".
Il desiderio di pace del Papa
Da qui, un nuovo invito alla pace: "Come una madre la Chiesa invoca in maniera incessante il dono della pace, cercandola instancabilmente perché il dolore di ogni persona è il suo dolore". Sempre la Chiesa "è madre", ha assicurato: ecco "l'unico motivo della missione che viviamo in questi giorni, voluta dal Successore di Pietro che non si rassegna e cerca di fare di tutto perché l'attesa di pace che sale dalla terra trovi presto compimento".
Domani 30 giugno, nel primo pomeriggio, il cardinale Matteo Maria Zuppi farà ritorno a Roma.
Ultimo aggiornamento alle ore 20.15 del 29 giugno 2023
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