Il Papa ai giovani di Córdoba: alla GMG per alzare insieme "la coppa della fratellanza"
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Come Maria vi siete alzati e siete partiti in fretta per incontrare gli altri". Ricevendo stamattina, 16 luglio, nella Sala Clementina, in Vaticano, una quarantina di giovani pellegrini provenienti dall'arcidiocesi di Córdoba, in Argentina, in cammino verso la GMG di Lisbona, Papa Francesco ricorda il titolo della prossima Giornata Mondiale della Gioventù: "Maria si alzò e andò in fretta". Come loro migliaia di altri ragazzi e ragazze del mondo, portando ciascuno qualcosa con sé, tutti però, dice il Papa, accumunati dalla stessa "maglietta", "la maglietta della fede e dell'amore verso Dio e i fratelli".
Al "mondiale" di Lisbona tutti saranno vincitori
Ed è lo sport e più precisamente il calcio l'immagine che Francesco propone per descrivere l'esperienza che questi giovani stanno per vivere. "Vi siete resi conto - afferma - che vi state preparando per “giocare un mondiale”? Quello di Lisbona sarà però un incontro amichevole da cui tutti usciranno vincitori:
Sì, perché quando usciamo da noi stessi e incontriamo gli altri, quando condividiamo - cioè quando diamo quello che abbiamo e siamo aperti a ricevere quello che gli altri ci offrono - quando non rifiutiamo nessuno; allora siamo tutti vincitori, e possiamo alzare insieme “la coppa della fratellanza”. Quanto è necessario nel nostro tempo!
Una testimonianza per tanti altri giovani smarriti
L'esempio di tanti cristiani che ci hanno preceduto e che a Roma hanno lasciato le loro orme, prosegue il Papa, ci dice che la partita per Gesù si gioca fino all'ultimo, senza distrazioni, e che per vincere è necessario fare "gioco di squadra". Questo "mondiale", la GMG, sarà per i giovani l'occasione per arricchirsi di tanti volti, culture, esperienze diverse, afferma il Papa:
Ma, soprattutto, potrete sperimentare a fondo l’anelito di Gesù: che siamo “una cosa sola” affinché il mondo creda e questo vi aiuterà a rendere testimonianza della gioia del Vangelo a tanti altri giovani che non trovano il senso della vita o che hanno smarrito il cammino per andare avanti.
"Vi auguro di giocare una bella partita", conclude Francesco, salutando i giovani argentini con un arrivederci a Lisbona.
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