Il Papa confessa a Lisbona tre giovani: "Da Francesco grande accoglienza e semplicità"
Alessandro Di Bussolo - Inviato a Lisbona (Portogallo)
Accolto da cori di “Esta es la juventud del Papa…”, Papa Francesco è arrivato questa mattina, 4 agosto, terzo giorno del suo viaggio in Portogallo per la Gmg, alle 9.08 nel Giardino Vasco da Gama di Lisbona. In questo grande spazio verde, si svolge uno dei momenti più significativi dell'intera Giornata Mondiale della Gioventù: le confessioni di ragazzi e ragazzi. Nel grande parco sono stati posizionati infatti 150 confessionali, realizzati da giovani detenuti del carcere di Pasos de Ferreira, costruiti con materiale riciclato e riciclabile e fatti in modo da essere accessibili anche ai disabili. Il Papa - prima di raggiungere il Centro Social Paroquial Sao Vicente de Paulo per incontrare i rappresentati di alcuni centro di assistenza e di carità - salito sulla sedia a rotelle dopo l'arrivo con la vettura bianca, ha confessato lui stesso tre giovani: un ragazzo spagnolo di 21 anni, una ragazza guatemalteca di 33 e un italiano di 19 anni.
Samuel: "Il Papa è una persona semplice"
Si tratta di Samuel, è di Belluno e ha il sorriso dei suoi 19 anni, non tutti felici, però, visto che da quando ne aveva 13 vive in una comunità, Villa San Francesco di Facen di Pedavena, in provincia di Belluno, perché ha avuto dei problemi con i genitori. “Ho sentito proprio il perdono da parte del Papa, è una persona semplice, umile e buona”, dice.
È importante confessarsi
Ma a Facen Samuel, capelli rossi, un accenno di barba e occhi chiari, ha trovato una nuova famiglia, e ora lavora come giardiniere e sfalcia i prati. Alla Gmg è volontario all’accoglienza di Casa Italia. Tutto questo lo ha raccontato nei cinque minuti con un confessore davvero speciale, il Papa. Samuel è ancora frastornato dall’emozione, ma mi dice di essere molto contento “perché non capita tutti i giorni di andare del Papa a confessarsi, ma anche di vederlo così da vicino”. Ed è convinto che da oggi, almeno un po', la sua vita cambierà. Mi saluta dicendomi che è importante andare a confessarsi, “perché il Papa perdona tutto, ma anche i nostri sacerdoti”.
Francisco: "Con lui mi sono sentito a mio agio"
Il primo a confessarsi con Francesco è stato Francisco, 21 enne volontario spagnolo in camicia bianca e pantaloni lunghi. Partito il Papa, mi racconta di averlo sentito “davvero vicino, aperto e comprensivo”. Noi eravamo tesi, “sentivamo come un po’ di responsabilità” mi dice “ma con lui è stato bellissimo, ci ha regalato un sorriso proprio con le sue parole, il tono della sua voce. Mi sono sentito a mio agio con lui, mi sono sentito tranquillo. In realtà, la confessione è stata come con qualsiasi altro sacerdote, si potrebbe dire, anche se si trattava del Papa”. Mi spiega poi di aver parlato con il Pontefice “di alcune persone importanti della mia vita” che per ora è fatta di studio e lavoro.
Yesvi: "La riconciliazione con Dio è grazia e gioia"
Dopo Francisco, per altri cinque minuti, è entrata nel confessionale di Papa Francesco Yesvi, guatemalteca di 33 anni, che si è dimessa dal lavoro che aveva per offrirsi come volontaria a lungo termine per la Gmg, e lavorare nell'organizzazione. "Sento la misericordia e la grazia di Dio nella mia vita - mi dice quando il Papa ha lasciato il Parco del Perdono - sono molto felice per questo dono che Dio mi ha fatto, attraverso molte persone. Sapendo che vale la pena lasciare tutto per Cristo, perché Lui ha sempre qualcosa per noi". E conclude dicenomi che la confessione "è grazia e gioia... e la pace che sentiamo attraverso un sacramento così importante. Può essere il Papa o un sacerdote, ma la grazia è la stessa".
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