Francesco prega per le tragedie in Libia e Marocco
Michele Raviart - Città del Vaticano
Le preghiere di Francesco, dopo l’udienza generale, sono andate alle vittime delle grandi tragedie che hanno colpito il Nordafrica in questi ultimi giorni. In particolare il pensiero è andato “alle popolazioni della Libia duramente colpite da violente piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni causando numerosi morti e feriti, come anche ingenti danni”. L’invito del Papa è a unirsi nella preghiera per quanti hanno perso la vita, per i loro familiari e per gli sfollati. “Non manchi - ha aggiunto - la nostra solidarietà verso questi fratelli e sorelle provati così, per questa calamità”.
La preghiera per il popolo marocchino vittima del terremoto
Il pensiero del Pontefice è andato anche “al nobile popolo marocchino”, colpito dal terremoto l’8 settembre scorso. “Preghiamo per il Marocco, preghiamo per gli abitanti. Che il Signore gli dia la forza di riprendere, di riprendersi dopo questo terribile “agguato” che è passato”, sono state le parole di Francesco.
La mente e il cuore del Papa sempre alla martoriata Ucraina
Alzando lo sguardo su tutto il pianeta, Francesco ha anche chiesto di continuare a pregare per la pace nel mondo, “specialmente nella martoriata Ucraina, le cui sofferenze sono sempre presenti alla nostra mente e al nostro cuore”. “Non restiamo spettatori”, ha ribadito ai fedeli di lingua tedesca, “ma impegniamoci attivamente per un mondo più giusto, e più pacifico, ognuno secondo le proprie possibilità e forze”.
La benedizione delle reliquie dei beati polacchi Ulma
Infine il Papa, salutando i fedeli polacchi, ha ringraziato la delegazione guidata dall’arcivescovo di Przemyśl, Adam Szal, che ha portato a Roma le reliquie dei nuovi martiri beati Giuseppe e Wiktoria Ulma e i loro sette figli. “Possa questa Famiglia di Beati”, ha affermato il Papa, “essere per voi e per le famiglie polacche un modello di devozione al Sacro Cuore di Gesù, la cui immagine, che oggi benedirò, porterete in pellegrinaggio nella vostra arcidiocesi”.
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