Il Papa: siamo tutti chiamati ad accogliere e integrare quanti bussano alle nostre porte
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
Migrare dovrebbe essere una scelta libera, mai l’unica possibile. Francesco torna a parlare della tragedia che i migranti sono costretti a vivere: l’obbligo di dover lasciare il proprio Paese, “mentre dovrebbe esistere un diritto a non migrare per rimanere nella propria terra”. Il suo appello, seguito alla preghiera dell’Angelus, fa riferimento all’odierna Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, dal tema “Liberi di scegliere se emigrare o restare”.
È necessario che ad ogni uomo e ogni donna venga garantita la possibilità di vivere una vita degna nella società in cui si trova. Purtroppo miseria, guerra e crisi climatica costringono tante persone a fuggire. Perciò siamo tutti chiamati a creare comunità pronte e aperte, ad accogliere, promuovere, accompagnare e integrare quanti bussano alle nostre porte.
Il ringraziamento alla Cei
Il Papa, rientrato ieri sera da Marsiglia, parla della sua partecipazione alla sessione conclusiva dei Rencontres Méditerranéennes, svoltisi nella città francese, “crocevia di popoli e culture” come la definisce Francesco, che rivolge un particolare ringraziamento alla Cei e al suo segretario generale monsignor Giuseppe Baturi
Ringrazio in modo speciale i vescovi della Conferenza Episcopale Italiana che fanno di tutto per aiutare i nostri fratelli e sorelle migranti. Abbiamo sentito da poco monsignor Baturi in televisione nel programma 'A sua immagine' che si ispira a questo
Preghiere per la martoriata Ucraina
Il Pontefice invita poi alla partecipazione alla veglia ecumenica del prossimo sabato 30 settembre, in piazza San Pietro, intitolata “Together – Insieme”, “in preparazione all’Assemblea sinodale che inizierà il 4 ottobre” e, in conclusione, va ancora una volta con il pensiero alla “martoriata Ucraina”, chiedendo di pregare “per questo popolo che soffre tanto”.
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