Il Papa ai dipendenti vaticani: non mettetevi in vetrina, fate il bene che non fa rumore
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
Il bene “anche quando è nascosto e invisibile, cresce senza fare rumore. Il bene cresce senza fare rumore, si moltiplica in modo inaspettato e diffonde il profumo della gioia”. Il Papa accoglie i dipendenti vaticani riuniti in Aula Paolo VI in occasione del Natale augurando a loro e alle loro famiglie di poter vivere “il nascondimento e la piccolezza” che trasmettono “il tratto mite di Dio”. A loro quindi chiede di non dimenticare che "il bene cresce senza fare rumore e dà quella pace, quella gioia al cuore, che è tanto bella".
Oggi viviamo in un tempo che a volte appare ossessionato dall’apparire, tutti cercano di mettere in vetrina sé stessi. C'è il tempo del trucco - tutti si truccano, non solo la faccia, ma si truccano l'anima è questo è brutto - e cercando di mettere in vetrina sé stessi, apparire, specialmente attraverso i cosiddetti social. È un po’ come volere dei preziosi bicchieri di cristallo senza preoccuparsi che il vino sia buono. Il vino buono lo si beve in un vaso comune. Ma in famiglia le apparenze e le maschere non contano, in famiglia si sa tutto, o comunque durano poco; ciò che conta è che non venga a mancare il vino buono dell’amore, della tenerezza e della compassione reciproca.
Dio, piccolo seme che porta frutto
Vicinanza, compassione e tenerezza: questo è lo stile di Dio, prosegue Francesco, che si è fatto uomo tra gli uomini presentandosi quindi nel modo più comune, senza “imporsi con la sua magnificenza”, Lui, “piccolo seme che muore nascosto nella terra per portare frutto”.
Egli è il Dio dei piccoli, il Dio degli ultimi e, con Lui, noi tutti impariamo la strada da seguire per entrare nel Regno di Dio: non una religiosità apparente e artificiale, ma il diventare piccoli come bambini.
L'amore non fa rumore
Francesco riconosce l’importanza del servizio alla Chiesa e alla società dei suoi dipendenti. Sebbene il lavoro si svolga “per lo più nel nascondimento quotidiano”, tuttavia offre testimonianza cristiana, "anche qui, prima di tutto qui, c'è bisogno", sottolinea, sempre con lo sguardo rivolto al “nascondimento” e alla “piccolezza di Gesù nella grotta”. L’amore, dice loro il Papa, non fa rumore.
Lo viviamo nel nascondimento e nella piccolezza dei gesti quotidiani, nelle attenzioni che sappiamo scambiarci. Questo vi auguro: di essere attenti, nelle vostre case e nelle vostre famiglie, alle piccole cose di ogni giorno, ai piccoli gesti di gratitudine, alla premura del prendersi cura. Guardando il presepe possiamo immaginare la premura, la tenerezza di Maria e di Giuseppe per il Bambino che è nato. Voglio augurare questo stile a tutti voi.
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