Francesco: verso il Natale, facciamo passi concreti di pace
Michele Raviart - Città del Vaticano
“Andiamo verso il Natale: saremo capaci, con l’aiuto di Dio, di fare passi concreti di pace?”. Lo domanda Papa Francesco ai fedeli giunti in Piazza San Pietro per la preghiera dell’Angelus. “Non è facile, lo sappiamo”, risponde, perché “certi conflitti hanno radici storiche profonde”. La speranza, tuttavia, arriva dalla testimonianza di quanti, nei tanti conflitti che stanno insanguinando il mondo, “hanno lavorato con saggezza e pazienza per la convivenza pacifica”.
Si segua il loro esempio! Si metta ogni impegno per affrontare e rimuovere le cause dei conflitti.
Il pensiero a Ucraina, Palestina e Israele
In quella che è la Giornata mondiale dei Diritti umani che si celebra oggi, 10 dicembre, Francesco non dimentica la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele:
Si proteggano i civili, gli ospedali, i luoghi di culto, siano liberati gli ostaggi e garantiti gli aiuti umanitari.
La speranza per la pace in Caucaso
Il pensiero del Papa va poi allo scambio di prigionieri avvenuto tra Armenia e Azerbaigian, che ha portato alla liberazione di un numero significativo di prigionieri – fonti di Baku parlano di 32 militari armeni in cambio di due azeri – nell’ambito della crisi che sta coinvolgendo il Nagorno-Karabakh
Guardo con grande speranza a questo segno positivo per le relazioni tra Armenia e Azerbaigian, per la pace nel Caucaso meridionale, e incoraggio le parti e i loro Leader a concludere quanto prima il Trattato di pace.
Una preghiera perchè la Cop28 arrivi a "buoni risultati"
“Tra qualche giorno”, ricorda poi il Papa, “si concluderanno i lavori della COP 28 sul clima, in corso a Dubai”. La sua richiesta è quella di “pregare perché si arrivi a buoni risultati per la cura della nostra casa comune e la tutela delle popolazioni”. Infine Francesco ha assicurato la sua preghiera per le tre vittime dell’incendio avvenuto giovedì scorso all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli.
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