Francesco per i migranti del Darién: necessaria una risposta umanitaria
Antonella Palermo - Città del Vaticano
Nelle preoccupazioni del Papa - espresse dopo la preghiera dell'Angelus in questa terza domenica d'Avvento e alla vigilia della Giornata internazionale dei migranti proclamata dall'assemblea generale dell'Onu - ci sono le persone, migliaia, che tentano un futuro migliore valicando la giungla del territorio al confine tra Colombia e Panamà, la selva del Darién.
Evitare il silenzio su questa tragedia
"Si tratta spesso di famiglie con bambini che si avventurano in percorsi pericolosi - ricorda il Pontefice - ingannati da chi falsamente promette loro una via breve e sicura, maltrattati e derubati".
Non pochi perdono la vita in quella giungla. C’è bisogno dello sforzo congiunto dei Paesi più direttamente interessati e della Comunità internazionale, per evitare che questa tragica realtà passi sotto silenzio e per dare insieme una risposta umanitaria.
Oltre mezzo milione di migranti attraverso il Darién
Un record di oltre mezzo milione di migranti diretti negli Stati Uniti ha attraversato la pericolosa giungla del Darien dalla Colombia a Panama quest'anno: sono i dati diffusi a inizio dicembre dal governo di Panama. Si tratta di un numero doppio rispetto a quello del 2022. Lungo il viaggio, i migranti si imbattono anche in bande criminali che derubano o chiedono denaro per guidarli attraverso la giungla. Nonostante i pericoli, il Darien Gap, lungo 265 chilometri, è diventato un corridoio chiave per i migranti diretti in Usa dal Sud America attraverso l'America Centrale e il Messico. La maggior parte delle persone che si arrischiano in questa avventura alla ricerca di un futuro migliore sono venezuelani, poi anche ecuadoriani, haitiani, cinesi, vietnamiti, afghani e persone provenienti da Paesi africani. Il flusso è così grande che Panama, con l'aiuto delle organizzazioni internazionali, ha creato centri di aiuto per i migranti in diverse parti del Paese.
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