Francesco ai cresimandi: vivete con Gesù da protagonisti non da spettatori
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
In Aula Paolo VI c’è la festa che possono portare oltre settemila preadolescenti, che riempiono ogni spazio in lungo e largo. E di un argomento di festa parla Francesco, che sorride e scherza con serietà davanti alla platea dei cresimandi di Bari-Bitonto che ha l’argento vivo addosso.
Una torta in più
La domanda del Papa è quella ripetuta in tante udienze, ma in questo caso è cruciale per chi è a un passo dalla Cresima. “Chi di voi conosce la data del suo Battesimo?”. Mormorio e il commento di Francesco: “Pochi eh?”, completato da un invito “mica male”:
La data del battesimo va festeggiata ogni anno come un secondo compleanno. Fatevi fare anche la torta con le candeline: una torta in più mica male! E va bene … Sì, perché la data del Battesimo va festeggiata, ogni anno, come un secondo compleanno! Fatevi fare anche la torta con le candeline! Una torta in più… mica male!
Da protagonisti, non spettatori
È la data che cambia la vita di un cristiano e che poi, spiega il Papa, la Cresima conferma più avanti con una consapevolezza in più, quella di capire la differenza tra l’essere un battezzato e cresimato consapevole e attivo e lo stare al contrario alla finestra della propria vita.
Pensate che dono immenso è il Battesimo! E con la Cresima cosa succede? Succede che tutto questo viene confermato, cioè reso più saldo, più forte. Da chi? Prima di tutto dallo Spirito Santo, che ci rinnova con i suoi doni; poi dalla Chiesa, che ci affida il compito di annunciare Gesù e il suo Vangelo; e infine da noi stessi, che accettiamo questa missione come un impegno personale, da protagonisti e non da spettatori.
“Gesù ci aspetta sempre”
Chi aveva capito bene questa differenza era stato un altro adolescente che la Chiesa da alcuni anni venera come beato, Carlo Acutis. Francesco indica ai ragazzini in Aula Paolo VI l’esempio di vita del giovane, un “appassionatissimo di Gesù” che con i propri talenti lo aveva testimoniato anche sul web, “diffondendo l’amore per la preghiera, la testimonianza della fede e la carità verso gli altri”. Tre punti che il Papa sottolinea e fa scandire ai ragazzi, invitandoli a ripetere ad alta, altissima voce un’ulteriore certezza.
Sentite questo: “Dio ci ama e ci aspetta sempre”. Avete capito? [rispondono: sì!] Diciamolo insieme: “Dio ci ama e ci aspetta sempre”. Non ho ascoltato (sentito): [ripetono, più forte] “Dio ci ama e ci aspetta sempre”. Bravi.
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