Tutti insieme per promuovere la pace
di Fabrizio Peloni
«Preghiamo. Preghiamo» ha ripetuto il Pontefice nell’Aula Paolo vi, chiedendo di non dimenticare anche «i nostri fratelli Rohingya, che sono perseguitati».
Testimoni di Cristo, insieme per la pace
Proprio per lavorare insieme per la promozione della pace, come testimoni di Cristo, stamani a incontrare il Papa c’era il segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, il reverendo presbiteriano Jerry Pillay. In particolare, nella prospettiva dell’Ottavario di preghiera, che quest’anno ha per tema: «Amerai il Signore tuo Dio... e il tuo prossimo come te stesso (Luca 10, 27)», Pillay ha voluto ribadire la centralità del cammino ecumenico e l’importanza dell’unità, «di stringersi le mani, di vivere insieme» in un mondo diviso e in un delicato momento storico.
Cresciuto in Sudafrica, in un contesto caratterizzato dalla presenza di una pluralità di Chiese, una accanto all’altra, il segretario generale ha potuto vivere in prima persona tante occasioni di incontro e di condivisione tra cristiani, e la possibilità di conoscere rappresentanti di altre religioni. Secondo Pillay, il cammino ecumenico negli ultimi anni si è arricchito di nuove strade che stanno consentendo ai cristiani di ritrovarsi insieme in un mondo «sempre più diviso, segnato dalla sofferenza e dall’ingiustizia». Con questa consapevolezza, ha spiegato, «l’unità è diventata la risposta naturale, il messaggio da contrapporre alle guerre, alle povertà materiali e alla crisi climatica in atto, con tutte le conseguenze sociali che essa comporta».
L'energia dei ragazzi: un abbraccio al Papa
Oltre cinquecento ragazzi, tra cresimandi e cresimati, della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, accompagnati dal vescovo Mariano Crociata, sono venuti all’udienza generale per trasmettere tutta la loro energia a Papa Francesco. «Per loro è una giornata particolare, si sono preparati a questo incontro grazie a molti giovani parroci che, insieme all’Azione cattolica e all’Agesci, hanno fatto sì che questa diventasse un’occasione per sentire viva la nostra comunità ecclesiale», ha spiegato monsignor Crociata. Mettendo in evidenza come la preparazione a questa giornata «sia stata il frutto di un percorso di coinvolgimento delle famiglie con l’obiettivo di stringersi, tutti insieme, al successore di Pietro».
E dalla provincia di Latina è arrivata nell’Aula Paolo vi anche la banda musicale del comune di Lenola, che quest’anno celebra i 40 anni di attività. La delegazione, guidata dal sindaco Fernando Magnafico, ha donato al Papa un “quadro all’uncinetto” con l’effige mariana venerata nel santuario della Madonna del Colle. Loredana Lipperini, scrittrice, giornalista e conduttrice di Fahrenheit su Radio Tre, programma per gli amanti della letteratura, ha voluto incontrare il Papa, «come laica, per ringraziarlo per le sue parole sagge, giuste, sull’importanza delle catene di solidarietà e contro la catastrofe ambientale, e per aver citato la filosofa statunitense Donna Haraway nell’esortazione apostolica Laudate Deum».
Il volto misericordioso di Dio nelle periferie
“Figlie della Misericordia. Crisi e rinascita dell’Istituto” è il tema del XXI capitolo generale delle Figlie della Misericordia e della Croce. I lavori, nella sede della procura generalizia a Roma, sono iniziati lo scorso 26 dicembre e si concluderanno il 7 gennaio. Stamane le 23 capitolari — che provengono da Italia, Messico, Romania, Etiopia, Uganda, Brasile e Kenya — hanno presentato al Papa i contenuti di questo tempo forte di preghiera e di riflessione: un’esperienza che vuole sostenere le religiose nella loro missione di «manifestare il volto dell’amore di Dio, soprattutto nelle periferie esistenziali, con un’attenzione particolare all’educazione, alla formazione e alla pastorale della salute».
Un dolcetto per ogni bambino
Da Ailano, in provincia di Caserta, due giovanissimi zampognari — Amerigo e Raffaele, rispettivamente di 19 e 24 anni — hanno vissuto con grande emozione il loro primo incontro con il Papa. Noemi Magro, sedicenne giocatrice di calcio della primavera della Spal, ha regalato a Francesco una maglietta della sua squadra che, fa notare, «ha gli stessi colori, il bianco e il celeste, della nazionale argentina». Con un gesto delicato, il Papa ha voluto donare personalmente — come anche nelle predenti udienze di questo tempo di festa — un dolcetto di cioccolato a ogni bambino che ha salutato in Aula Paolo vi.
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