Baier: l’incontro col Papa, tappa di un impegno comune per un mondo più giusto
Stefan von Kempis - Città del Vaticano
“Il Papa usa il termine ‘ecologia integrale’ e questo termine è così appropriato che dovrebbe essere incluso in ogni programma socialista”. Ad affermarlo è il presidente della Sinistra europea, Walter Baier, tra gli iniziatori del "Dialop transversal dialogue project", associazione di dialogo tra marxisti e cristiani, ricevuti questa mattina in Vaticano da Papa Francesco. Figlio di un sopravvissuto ad Auschwitz, già presidente del Partito comunista austriaco (KPÖ) dal 1994 al 2006, dalla fine del 2022 Baier è a capo della “Sinistra europea” che ha contribuito a fondare nel 2004. Da ancora prima è impegnato nel dialogo con le Chiese cristiane e su invito di Papa Benedetto XVI nel 2011 ha preso parte all’incontro di pace di Assisi.
L’udienza con Papa Francesco
Oggi, l’incontro con un altro Pontefice, Francesco, che già aveva avuto modo di conoscere nel 2014 in un’udienza privata con Alexis Tsipras. Da allora è nato il progetto di Dialop, iniziato come “gruppo di discussione molto piccolo a Vienna e poi gradualmente internazionalizzato”, spiega Baier a colloquio con Vatican News, spiegando che oggi al Papa è stato presentato un documento firmato da cinquanta intellettuali di entrambe le parti: “In esso illustriamo le nostre idee comuni e le basi intellettuali e spirituali del dialogo”.
Walter Baier, com’è andata l’udienza di oggi con il Papa?
È stata straordinaria: un dibattito durato una quarantina di minuti. Papa Francesco ci ha rivolto un discorso in cui è stata sottolineata la necessità della solidarietà soprattutto verso le persone socialmente svantaggiate. Ha chiesto un dialogo che vada oltre gli schemi storici, un dialogo che si occupi principalmente degli esclusi e dei vulnerabili e che rispetti i principi dello Stato di diritto. Ciò ha portato ad una conversazione incentrata sull’impegno per la pace e sulla solidarietà con i migranti. Il Papa è stato molto spontaneo, era di buon umore. Siamo usciti tutti dalla stanza davvero colpiti e commossi.
Secondo le esperienze del XX secolo, cristiani e marxisti non sono interlocutori naturali. Quali sono i punti in comune?
Credo che l’alienazione o addirittura l’ostilità di cristiani e marxisti sia uno dei grandi malintesi del XX secolo. Oggi, quando guardo agli insegnamenti del Papa - impegno per gli esclusi, per i poveri, per la Madre Terra, per la pace - devo dire che non solo un dialogo, ma anche una cooperazione tra socialisti, comunisti, comunisti, marxisti è in realtà un qualcosa di organico. Da parte dei marxisti, questo dialogo è preceduto da una auto-riflessione molto seria. Il superamento di modalità di governo autoritarie, persino terroristiche, attuate in nome del marxismo ecc… tutto ciò richiede autocritica e ha portato a una nuova apertura. E penso che l’incontro con il Papa da parte del presidente della Sinistra europea rappresenti anche una nuova tappa in questo processo di dibattito e di orientamento verso un impegno comune per un mondo più giusto ed ecologico.
Ha già accennato ad alcuni temi. Ma quali sono gli ambiti più importanti per l’impegno congiunto?
Il Papa usa il termine "ecologia integrale" e questo termine è così appropriato che dovrebbe trovare posto in ogni programma socialista: cioè collegare l’idea di giustizia sociale con l’idea di trasformazione ecologica della nostra terra. L’uno non può funzionare senza l’altro. E l’ingiustizia sociale nel mondo è altrettanto evidente quanto la catastrofica distruzione dell’ambiente. Direi che la pace ha un posto speciale in questo concetto di ecologia integrale. Perché se il processo attuale, che il Papa giustamente descrive come una “’guerra mondiale a pezzi’, continua e si radicalizza, tutti gli altri programmi che possiamo avere diventeranno inutili.
Lei è stato invitato da Benedetto XVI nel 2011 all’incontro di pace ad Assisi. Ora è già la seconda volta che incontra Francesco…
Il rapporto con Papa Francesco è molto speciale. Non solo ammiro i suoi insegnamenti, sono anche impressionato da lui come personalità e ha un posto nel mio cuore. Ci ha salutato oggi e ha detto che dovremmo pregare per lui. Questo per me non è possibile, ma lo traduco nella mia lingua come "pensa a lui e auguragli ogni bene". Ed è così… Mi sta a cuore ed è importante per me.
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