Via Crucis, le meditazioni scritte per la prima volta da Francesco
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Dopo vescovi, religiosi, intere famiglie, giovani, studenti, coppie di sposi, missionari, migranti, profughi di guerra, è il Papa stesso quest’anno a redigere le meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. È la prima volta che accade nel pontificato di Jorge Mario Bergoglio. “In preghiera con Gesù sulla via della Croce” è il tema scelto per le riflessioni che accompagneranno le quattordici stazioni che ricordano il percorso di Gesù verso il Golgota. Un titolo che fa capire il carattere profondamente “meditativo” di questi testi che, come sottolinea la Sala Stampa vaticana, saranno dunque “un atto di meditazione e spiritualità, con Gesù al centro. Lui che fa il cammino della Croce e ci si mette in cammino con Lui. È tutto molto incentrato su quello che Gesù e vive in quel momento ed è chiaro che ci si allarga al tema della sofferenza…”.
Riferimenti più ampi
Sarà quindi meno diretto il riferimento all’attualità, come negli anni passati dove erano stati coinvolti profughi, vittime di tratta o gente di Paesi in guerra, o, lo scorso anno, con testimonianze e dialoghi ripresi dai Paesi feriti visitati dal Papa durante i suoi viaggi apostolici. Anche se “in questa via della croce i collegamenti sono più ampi, essendo una preghiera il riferimento si allarga... La preghiera non va per categoria di persone ma per la situazione”. Certamente la scelta è da legare all’Anno della Preghiera che Papa Francesco ha scelto di indire come preparazione al Giubileo, evento che, come ha sempre detto, ha anzitutto un carattere spirituale.
La presenza del Papa al Palatino
Quanto alla presenza del Papa alla Via Crucis, considerando le condizioni di salute del Pontefice e l’abbassamento delle temperature a Roma, non giunge dalla Sala Stampa vaticana alcuna conferma né smentita: rimane quanto già annunciato in precedenza e cioè che il Papa sarà venerdì sera al Palatino. “Allo stato attuale non ci sono cambiamenti rispetto a quanto già previsto”. I testi delle meditazioni saranno distribuiti il venerdì 29 marzo e lo stesso giorno si avranno maggiori dettagli su chi farà da “crucifero”, portatore della croce, lungo le antiche vie intorno al Colosseo. Certamente “le persone che portano la croce sono collegate alla riflessione nella stazione”.
Gli autori delle meditazioni in questi dieci anni
Nel 2013, per la prima Via Crucis del suo pontificato, Francesco aveva affidato le meditazioni ad un gruppo di giovani libanesi sotto la guida del cardinale Béchara Boutros Raï; nel 2014 era stata la volta di monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano; nel 2015, monsignor Renato Corti, vescovo emerito di Novara; nel 2016, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, l'anno dopo eletto presidente della CEI. Nel 2017, il Papa aveva scelto la biblista francese Anne-Marie Pelletier, prima donna a vincere il Premio Ratzinger, come autrice delle quattordici riflessioni.
Invece, nel 2018, le meditazioni erano state frutto di pensieri, interrogativi e osservazioni di alcuni giovani tra i 16 e i 27 anni, coordinati dall'allora "professore" Andrea Monda, attuale direttore de L'Osservatore Romano. Tutti incentrati sul tema della tratta umana i testi del 2019, curati da suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more”. "Con Cristo e con le donne sulla via della croce", il titolo delle meditazioni. L'anno della pandemia di Covid-19, il 2020, aveva visto invece come protagonisti della Via Crucis nell'inedito scenario di una piazza San Pietro isolata, i detenuti della Casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova. Meditazioni 'di gruppo' anche quelle dell'anno dopo, 2021, con il gruppo scout Agesci “Foligno I", in Umbria, e la parrocchia romana Santi Martiri di Uganda come autori che avevano accompagnato i loro scritti anche con alcuni disegni.
Nel 2022 Papa Francesco aveva voluto che fosse la famiglia, con tutte le sue gioie e le sue fatiche, con le sue diverse sfaccettature e declinazioni, il centro della Via Crucis del Venerdì Santo. Ogni stazione è stata quindi affidata a una diversa tipologia di famiglia: una coppia di sposi e una di anziani senza figli; una famiglia numerosa e una che ha perso una figlia; una famiglia con figlio disabile, consacrato, con un genitore malato o che ha perso una figlia; una famiglia in missione, una adottiva, una famiglia che gestisce una Casa famiglia, due nonni, una vedova, genitori e figli migranti, due famiglie una ucraina e una russa. Infine, nel 2023, quasi come a voler riannodare il filo dei suoi dieci anni di pontificato celebrati qualche giorno prima aveva scelto di intervallare le tappe della Via della Croce del Venerdì Santo con testi tratti da testimonianze, dialoghi, discorsi raccolti durante i numerosi viaggi apostolici nei cinque continenti o in altre occasioni. “Voci di pace in un mondo di guerra”, il titolo; le voci, cioè, di uomini e donne di varie regioni afflitte da violenze, povertà e dall'odio fratricida che ferisce il mondo.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui