Il Papa ai cattolici di Terra Santa: grazie perché sapete sperare contro ogni speranza
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Grazie per la vostra testimonianza di fede, grazie per la carità che c’è tra di voi, grazie perché sapete sperare contro ogni speranza". La "speranza" è il concetto chiave, ripetuto per sei volte, della lettera che il Papa scrive rivolgendosi ai cattolici di tutta la Terra Santa in vista della Pasqua, che alcune comunità celebrano il 31 marzo, seguendo il calendario gregoriano, e altre il 5 maggio secondo il calendario giuliano.
Vi penso, prego per voi e vi porto nel cuore
Il Papa desidera far sentire la sua vicinanza ai fedeli e il suo "affetto di padre" in particolare a quelli che in questi mesi "stanno patendo più dolorosamente il dramma assurdo della guerra, ai bambini cui viene negato il futuro, a quanti sono nel pianto e nel dolore", e vivono sentimenti di "angoscia e smarrimento":
Da tempo vi penso e ogni giorno prego per voi. Ma ora, alla vigilia di questa Pasqua, che per voi sa tanto di Passione e ancora poco di Risurrezione, sento il bisogno di scrivervi per dirvi che vi porto nel cuore.
Terra Santa, testimonianza della Passione e della Risurrezione
Il Papa ricorda il pellegrinaggio da lui compiuto nel maggio 2014 e fa sue le parole di San Paolo VI, il primo Pontefice pellegrino in Terra Santa 50 anni fa, quando sottolineava il pericolo per la pace nel mondo intero del protrarsi delle tensioni nel Medio Oriente. Francesco afferma che la Terra Santa non è soltanto "custode dei Luoghi della salvezza", ma testimonianza costante, "attraverso le proprie sofferenze" della Passione del Signore, e insieme, "con la sua capacità di rialzarsi e andare avanti, ha annunciato e continua ad annunciare che il Crocifisso è Risorto". Il Papa scrive:
In questi tempi oscuri, in cui sembra che le tenebre del Venerdì santo ricoprano la vostra Terra e troppe parti del mondo sfigurate dall’inutile follia della guerra, che è sempre e per tutti una sanguinosa sconfitta, voi siete fiaccole accese nella notte; siete semi di bene in una terra lacerata da conflitti.
Che nessuno ci rubi la speranza
Francesco rinnova la sua preghiera al Signore "nostra pace" perché liberi "il cuore dell’uomo dall’odio, dalla violenza e dalla vendetta" e prosegue:
Fa’ che nessuno ci rubi dal cuore la speranza di rialzarci e di risorgere con te, fa’ che non ci stanchiamo di affermare la dignità di ogni uomo, senza distinzione di religione, di etnia o di nazionalità, a partire dai più fragili: dalle donne, dagli anziani, dai piccoli e dai poveri”.
Cresca l'unità anche tra tutti i cristiani
Mentre assicura ancora ai cattolici "non siete soli e non vi lasceremo soli, ma rimarremo solidali con voi attraverso la preghiera e la carità operosa", il Papa esprime la speranza "di poter tornare presto da voi come pellegrini, per guardarvi negli occhi e abbracciarvi". Ringrazia i Pastori, i religiosi e le religiose che accompagnano con la loro vicinanza i fedeli e raccomanda:
Cresca e risplenda, nel crogiolo della sofferenza, l’oro dell’unità, anche con i fratelli e le sorelle delle altre Confessioni cristiane, ai quali pure desidero manifestare la mia spirituale vicinanza ed esprimere il mio incoraggiamento.
Infine, Papa Francesco rinnova l'invito "a tutti i cristiani del mondo" a sostenere concretamente e a pregare con insistenza "perché l’intera popolazione della vostra cara Terra sia finalmente nella pace".
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