I vescovi di Abruzzo e Molise dal Papa, Petrocchi: parole vitali per le nostre chiese
Gabriella Ceraso e Tommaso Chieco - Città del Vaticano
“Abbiamo incontrato il Papa prima di tutto per riconfermare in modo pieno e convinto l'unità nostra di pensiero e di sentimenti e di comportamento: sempre e dovunque sub Petro e cum Petro”. Lo dice il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita de L'Aquila e presidente della Conferenza episcopale dell'Abruzzo e del Molise, dopo la visita ad Limina in Vaticano e l'udienza avuta stamattina con Francesco insieme ai presuli delle due regioni. A Radio Vaticana - Vatican News il porporato racconta come l’incontro, durato circa un paio d’ore, in un clima di "paternità accogliente", sia stato all’insegna della “comunione”, e come da questa si sia sviluppata una “comunicazione a tutto campo, intera e semplice” anche su "piste non previste", dalla quale sono emersi “temi che in ogni diocesi rappresentano i centri di gravitazione della vita pastorale, ma anche temi relativi alla progettualità”. Ascolto dunque, e insieme prontezza a mettere sul campo ogni cosa importante per le chiese locali.
Chiese ferite dal sisma
Nel dialogo con Francesco, riferisce ancora il cardinale Petrocchi, sono state condivise le sfide e le "fratture nella relazione fraterna" tipiche di ogni vita diocesana, ma anche - sottolinea - quei segni di "sinergia" frutto di un "impegno a oltrepassare i confini della propria individualità". L'incontro col Papa si è svolto alla vigilia del 15.mo anniversario del sisma che tra il 5 e il 6 aprile del 2009, devastò in particolare l'Aquila e i Comuni del suo hinterland, con ripercussioni in altre regioni centrali dell'Italia e con un tragico bilancio di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e decine di milioni di euro di danni. Un'esperienza, racconta ancora il cardinale, dalla quale ora intravediamo segni di un' "alba nuova"., grazie alla fede e alla tenacia della popolazione e grazie all'intervento salvifico di Dio,l' "Onnipotente" che "sa trasformare il male in bene".
Operatori di unità
Dalla comunione e dall'incontro scaturisce sempre una forma di "creatività". "Nel nostro caso - conclude il cardinale Petrocchi - il dialogo con il Papa ha significato per ciascun vescovo la capacità di accogliere con spirito filiale e fiducia piena le sottolineature e le indicazioni che Francesco ci ha donato, tesori di sapienza che portiamo con noi e cercheremo di mettere in circolo nella Chiesa dove siamo operatori di unità". Questo è l'obiettivo dei vescovi in comunione tra loro e con il Pontefice.
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