I vescovi del Portogallo dal Papa: accogliere i migranti è la strada della speranza
Tommaso Chieco - Città del Vaticano
“Un momento di grande trasformazione e apertura”, un dialogo in pieno stile "sinodale". Monsignor José Ornelas Carvalho, vescovo di Leiria-Fátima e presidente della Conferenza Episcopale del Portogallo, definisce così nell'intervista ai media vaticani l'udienza vissuta col Papa questa mattina, 24 maggio, durante la visita ad limina.
La Chiesa sinodale
"Il cambio di paradigma e di stile che riflette quello che stiamo vivendo come Chiesa sinodale, è stato molto bello", dice il presule, spiegando che tradizionalmente gli incontri iniziavano con discorsi ufficiali del presidente dei vescovi e del Papa, seguiti magari da domande e risposte. Oggi invece i vescovi si sono seduti in cerchio con il Pontefice, che ha iniziato l'incontro chiedendo loro cosa volessero riferire o se volessero domandare qualcosa in particolare, in un clima di fraternità e vicinanza.
Quasi due ore di dialogo che hanno permesso a tutti i membri della Conferenza Episcopale di discutere liberamente delle preoccupazioni e delle sfide della Chiesa portoghese e del mondo. Monsignor Carvalho sottolinea come il Papa abbia trasmesso un forte messaggio di unità e collaborazione: “Il successore di Pietro, presiede la Chiesa, ma la presiede in modo fraterno, in dialogo con essa, ascoltando, rispondendo, provocando, indicando. Il suo è uno stile sinodale che vogliamo seguire”.
Migranti e accoglienza
Uno dei temi centrali è stato quello dell'immigrazione. Il Papa, riferisce monsignor Carvalho, ha ricordato ai vescovi che il Portogallo, storicamente Paese di migranti, ora deve aprire le porte ai nuovi arrivati con spirito di apertura e solidarietà. Francesco, spiega il capo dell'episcopato portoghese, ha evidenziato come la loro nazione abbia un basso tasso di natalità e dunque bisogno degli immigrati così come gli immigrati hanno bisogno di essere accolti. L'invito del Papa è stato ad accoglierli e capirli "bene", vivendo insieme per creare un futuro migliore per tutti. Monsignor Carvalho sottolinea da parte sua che la Chiesa deve essere vista come una comunità migrante che accoglie e sostiene reciprocamente tutti i suoi membri: “Il mondo in cui viviamo è un mondo in costante migrazione, la Chiesa, in questo senso, è una migrante. Siamo tutti migranti e dobbiamo imparare ad accoglierci a vicenda.
La Gmg di Lisbona
Nel corso del colloquio c'è stato spazio per il ricordo della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona dell’agosto 2023. "Abbiamo parlato molto della Gmg dello scorso anno", racconta monsignor Carvalho. Il Papa ha evidenziato l'importanza di non considerare la Giornata come un evento del passato, ma come un punto di partenza per il futuro: “È un fare memoria, ma soprattutto è un rilanciarsi verso il futuro... Un futuro di speranza, che vogliamo costruire”.
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