Il Papa alle Guardie Svizzere: insieme nel tempo libero, non isolarsi con pc o telefonino
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
Un grazie: “Per la presenza” e per il servizio quotidiano “generoso e solerte”. Una raccomandazione: “Coltivare attivamente e intensamente la vita comunitaria”, magari anche con gite a Roma o attività sportive, andando “controcorrente” rispetto alla tendenza dei giovani a “trascorrere il tempo libero da soli con il computer o il telefonino”. Una promessa: “La nuova caserma, attualmente in fase di progettazione, dovrebbe dare un importante contributo al ricongiungimento delle Guardie e delle loro famiglie, che attualmente sono costrette a vivere un po’ disperse per mancanza di spazio”. Papa Francesco riceve i membri dell'antico corpo della Guardia Svizzera Pontificia, insieme ai familiari venuti per la festa di oggi 6 maggio, giorno dell’anniversario del sacco di Roma (1527), in cui 189 Guardie persero la vita per difendere Papa Clemente VII contro l’esercito di Carlo V. In questo stesso giorno, nel pomeriggio di oggi, 34 nuove reclute giureranno sulla bandiera del Corpo di proteggere e difendere il Pontefice in carica e tutti i successori anche a rischio della vita, così come i loro antenati.
Uno servizio gentile, attento, scrupoloso
Per il Papa è un giorno, questa ricorrenza, “sempre atteso e gradito” perché occasione per esprimere pubblicamente la gratitudine “per la presenza e il servizio della Guardia Svizzera”.
Una presenza che si distingue per la qualità, per lo stile gentile, attento, anzi scrupoloso. E naturalmente poi per il servizio quotidiano, sempre generoso e solerte.
Atmosfera positiva nel Corpo
Gratitudine anche alle famiglie di questi giovani, “ben educati" grazie anzitutto "all’ambiente in cui sono cresciuti”, evidenzia il Pontefice. Che rivolgendosi alle stesse Guardie, si dice contento per “diversi aspetti positivi” riferitigli dai superiori: l’“ottimo spirito di Corpo”, la “atmosfera positiva e di rispetto in caserma”, “un comportamento cortese verso i superiori e gli ospiti, nonostante periodi a volte anche lunghi di servizio intenso e faticoso”, dovuti al fatto “che siete numericamente un po’ al di sotto dell’effettivo”.
Dimostrate un alto livello di motivazione e di volontà di servire, e anche - questo mi rallegra molto - buoni rapporti tra di voi: fate escursioni insieme, trascorrete insieme i giorni di vacanza, uscite spesso in compagnia. E questo è molto bello!
Buone relazioni
La relazione è infatti “l’esperienza-chiave” per i cristiani e le buone relazioni sono “la strada maestra per la nostra crescita e maturazione umana e cristiana”, sottolinea Papa Francesco. La vita nella “famiglia allargata” della Guardia Svizzera, per almeno due anni di servizio, è dunque “un tempo così importante e formativo per voi”.
Non si tratta solo di un periodo di lavoro, ma di un tempo di vita e di relazione, di comunione intensa in una compagnia diversificata
"Questa diversità e intensità di comunità e relazioni tra di voi nel vostro ambiente quotidiano della caserma costituisce per voi un aspetto essenziale e qualificante”, afferma il Pontefice.
La nuova Caserma e il ricongiungimento delle famiglie
In questa prospettiva parla della nuova caserma, della quale è in fieri il progetto di riqualificazione e valorizzazione del Passetto di Borgo e di Porta Sancti Petri, nella Città del Vaticano, presentato nel dicembre dello scorso anno. Un progetto ampio che prevede una particolare attenzione ai criteri di sostenibilità ecologica e di adeguamento sismico, una sensibilità alle istanze di tutela del patrimonio storico e archeologico dell’area e dell’impianto urbano circostante, nonché una nuova e più funzionale sistemazione dei locali, adeguati anche alle novità della riforma del Corpo avviata dallo stesso Papa Francesco nel 2018. Tra queste, l’estensione della facoltà di contrarre matrimonio (prima riservata agli ufficiali) a tutti i militi dopo i primi cinque anni di servizio.
La nuova caserma dovrebbe dare un importante contributo al ricongiungimento delle Guardie e delle loro famiglie, che attualmente sono costrette a vivere un po’ disperse per mancanza di spazio, e così anche al sostegno e al rafforzamento di questo legame e del senso di famiglia all’interno del Corpo
"Andare controcorrente"
A tal proposito, l'invito del Papa è “a coltivare attivamente la vita comunitaria”. Per farlo bisogna andare un po’ “controcorrente”, dice, visto che “oggi è diffusa tra i giovani l’abitudine di trascorrere il tempo libero da soli con il computer o il telefonino”.
Pertanto dico anche a voi, giovani Guardie: andate controcorrente! Per favore, andate controcorrente! È meglio utilizzare il tempo libero per attività comuni, per conoscere Roma, per momenti di fraternità in cui raccontarsi e condividere, per lo sport...
“Queste esperienze – assicura il Papa - costruiscono dentro e vi accompagneranno per tutta la vita”.
La Messa del cardinale Parolin e il giuramento del pomeriggio
Nell’omelia della Messa presieduta alle 7.30 di stamattina in San Pietro dal cardinale Pietro Parolin davanti alle nuove reclute, ai familiari e ai rappresentanti istituzionali, è echeggiato un aspetto della riflessione di Francesco, quello sull’importanza di fare “vita comunitaria” tra commilitoni. Il segretario di Stato li ha invitati a “condividere i momenti lieti e quelli più difficili” e a non ignorare né scartare, ha sottolineato, “chi tra di voi si trova in difficoltà e a volte ha bisogno di un sorriso, di una buona parola o di un gesto di incoraggiamento e di amicizia”. Nel ringraziare le nuove Guardie per il servizio che si apprestano a svolgere in Vaticano, il cardinale Parolin le ha esortate alla fedeltà ai doveri del loro servizio come “buoni cristiani e soldati esemplari”, secondo il regolamento del Corpo, e a rinsaldare la “fortezza cristiana”. Una virtù, ha concluso il segretario di Stato, che è “forza nel sacrificio, coraggio nella lotta, fedeltà nella costanza” e che dunque “deve costituire la nota di fondo del nostro essere cristiani nell’ordinarietà dell’esistenza”.
Oggi pomeriggio, come detto, si terrà invece il giuramento nel Cortile di San Damaso alla presenza anche di una delegazione della Confederazione elvetica e del sostituto monsignor Edgar Peña Parra, in qualità di rappresentante del Papa. Lo stesso Peña Parra ha presieduto ieri pomeriggio i Vespri nella Chiesa Santa Maria della Pietà in Campo Santo Teutonico, a cui è seguita l’esposizione della corona in onore dei caduti del 6 maggio 1527 con conferimento delle onorificenze nella Piazza dei Protomartiri Romani.
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