Francesco invia in Ucraina farmaci di prima emergenza
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Nel cuore di Papa Francesco c’è da sempre la “martoriata” Ucraina, alla quale rivolge il suo pensiero costante invitando a pregare per la pace. Dall’inizio della guerra sono stati molti i gesti di vicinanza e di solidarietà: dall’acquisto di generatori di corrente all’invio di viveri, di maglie termiche e di coperte. Sulla scia di quanto fatto in passato, Francesco, sabato scorso, ha mandato nel Paese farmaci di primo soccorso, destinati soprattutto ai feriti di guerra, per un valore di centomila euro, frutto di una importante donazione arrivata all’Elemosineria Apostolica attraverso l'Ambasciata di Taiwan presso la Santa Sede. Un modo per stare accanto ad un popolo in grande difficoltà, provato da più di due anni di conflitto.
Cura per chi lavora sulla strada
L’attenzione verso chi è ai margini è la missione che il Papa ha affidato al Dicastero per il Servizio della Carità e così, durante questa settimana, viene attivato in Vaticano un servizio di screening sanitario per chi lavora sulla strada. Si tratta di circa 50 persone che non hanno accesso al Sistema sanitario nazionale e che, in molti casi, non sanno di poter essere a rischio sia per se stesse che per gli altri.
Prevenire il tumore al seno
L’attenzione è anche per la prevenzione in particolare per le donne che vivono ai margini, prive di assistenza sanitaria e solitamente seguite dall’ambulatorio “Madre di Misericordia” e dal Dispensario Santa Marta. Lo scorso 18 aprile, un mezzo mobile di Komen Italia, associazione che si occupa di prevenzione e lotta al tumore al seno da sempre in sinergia con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Gemelli Isola, ha dato la possibilità a circa quaranta donne povere di usufruire di accertamenti diagnostici per la prevenzione del tumore al seno come la mammografia e l’ecografia mammaria. L’esperienza che ha una cadenza di due mesi si ripeterà anche a giugno. Per il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, le iniziative messe in campo sono il segno di un Vangelo che si fa prossimo, che guarda a chi soffre senza voltarsi mai dall’altra parte.
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