Francesco: ”Grave dolore” per le stragi in Ucraina e Gaza
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
Sangue che chiazza calcinacci fumanti, urla di gente che scappa via, lo sgomento di chi deve addentrarsi nell’inferno tra cadaveri e feriti. Sequenze tremende, pubblicate a singhiozzo sui media internazionali nella solita galleria dell’orrore e del dolore che accompagna la cronaca ormai da troppo tempo. Ma rese ancor più orrende dal fatto che i missili stavolta hanno sventrato due luoghi - un ospedale e una scuola - che a ogni latitudine dovrebbero rimanere al di fuori di ogni bersaglio di tipo bellico.
Vicinanza alle vittime innocenti
Non è avvenuto purtroppo né in Ucraina, né a Gaza. E questo ha suscitato, tra le condanne del mondo, anche il “profondo turbamento” di Francesco. In un messaggio diffuso in mattinata dalla Sala Stampa vaticana si riferisce del “grave dolore” col quale il Papa ha appreso degli attacchi contro due centri medici a Kyiv, tra cui il più grande ospedale pediatrico ucraino, nonché contro una scuola nella Striscia. Un messaggio che fa eco alle dozzine di suoi appelli lanciati negli ultimi mesi e che conclude esprimendo “vicinanza alle vittime e ai feriti innocenti” assieme alla preghiera “che si possano presto identificare percorsi concreti che mettano termine ai conflitti in corso”.
Le due stragi
Le vittime nei due ospedali della capitale ucraina fanno parte del bilancio di una delle giornate più sanguinose patite dal Paese in 860 giorni di guerra, con almeno 37 morti e 170 feriti tra Kyiv e altre città. A Gaza gli attacchi hanno colpito la scuola della Sacra Famiglia ma anche un secondo istituto a Nouseirat che ospitava sfollati, con 16 morti e una cinquantina di feriti. Due stragi senza giustificazione, al di là della propaganda, che fanno rimbombare le tante parole di Francesco sulla follia della guerra e sull’urgenza che tutto questo finisca.
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