Approvato il nuovo statuto della Rete Mondiale di Preghiera del Papa
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Il nuovo statuto della Fondazione Vaticana “Rete Mondiale di Preghiera del Papa”, approvato da Papa Francesco il primo luglio di quest’anno e reso pubblico oggi, conferma l’apertura alla dimensione universale dell’iniziativa nata dalla Compagnia di Gesù e sempre affidata ai Gesuiti, che la mette al servizio di ogni Chiesa particolare nel mondo. Ma inserisce, rispetto allo statuto del 2020, la Segreteria per l’Economia come responsabile dell’approvazione finale dei bilanci, preventivo e consultivo, e della nomina del revisore unico, compiti prima affidati alla Segreteria di Stato.
Un’iniziativa del 1844 per la formazione dei Gesuiti
La Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ricorda lo statuto, si è sviluppata dall’iniziativa originale dell’Apostolato della Preghiera, nato in Francia nel 1844, dal gesuita padre François-Xavier Gautrelet, e inizialmente indirizzato ai giovani gesuiti durante la formazione iniziale. Un’iniziativa che è cresciuta velocemente come apostolato di preghiera per la missione della Chiesa, raggiungendo allora circa 13 milioni di soci in molti Paesi. Successivamente, nel 1915, è nata, come sua sezione giovanile, la Crociata Eucaristica, oggi Movimento Eucaristico Giovanile. Negli anni, e attraverso diversi statuti, l’Apostolato della Preghiera è diventato sempre più un servizio della Santa Sede vicino alla preghiera per le intenzioni del Santo Padre (come voluto specialmente da Leone XIII e Pio XI).
La Fondazione Vaticana nasce nel 2020
In continuazione con i suoi predecessori, Papa Francesco ha voluto che questo servizio al Santo Padre, attraverso la preghiera, diventasse un’Opera Pontificia, costituendo, con un chirografo del 17 novembre 2020, la Fondazione Vaticana “Rete Mondiale di Preghiera del Papa” (RMPP). In questo modo, se nel passato l’Apostolato della Preghiera era percepito come una missione della Santa Sede affidata alla Compagnia di Gesù, da quel momento, come Rete Mondiale di Preghiera del Papa, ha continuato ad essere affidata ai Gesuiti ma si è aperta a una dimensione universale, mettendosi al servizio di ogni Chiesa particolare nel mondo. La RMPP coordina e anima questo movimento spirituale in molti Paesi, sostenendo la missione evangelizzatrice del Pontefice attraverso la preghiera per una missione di compassione per il mondo.
Una Rete presente in 89 Paesi, con 22 milioni di cattolici
Come sottolinea il nuovo statuto, la Fondazione ha un compito di coordinamento e animazione a livello mondiale, ed è oggi presente in 89 Paesi, coinvolti in una Rete composta da più di 22 milioni di cattolici. Paesi e diocesi che assumono la preghiera come forma di apostolato e, in particolare, accolgono le intenzioni mensili di Preghiera proposte dal Santo Padre alla Chiesa, come tema o contenuto della preghiera personale, o di gruppo, collaborando in questo modo con la missione della Chiesa per mettersi al servizio delle sfide dell’umanità. Nuovi strumenti di preghiera, lanciati dalla RMPP sono “Click To Pray”, la piattaforma ufficiale web di preghiera del Papa e “Il video del Papa”, che diffonde ogni mese le intenzioni di preghiera del Pontefice.
Il percorso spirituale de “Il Cammino del Cuore”
La Rete Mondiale, ricorda lo statuto, “è aperta a tutti i cattolici che desiderano risvegliare, rinnovare e vivere il carattere missionario che procede dal loro battesimo”. Il suo fondamento è la spiritualità del Cuore di Gesù, esplicitata nel documento di Ricreazione dell’Apostolato della Preghiera intitolato “Un cammino con Gesù in disponibilità apostolica”, del dicembre 2014. Per questo propone ai cattolici un percorso spirituale chiamato “Il Cammino del Cuore”, per identificare sentimenti e azioni con il cuore di Cristo. Si tratta di un cammino che integra due dimensioni: la compassione per il mondo e per gli esseri umani, e la comunione con la missione del Figlio.
La compassione per l’uomo, per combattere l’indifferenza
Nella prima, le persone che accolgono e pregano per le intenzioni del Papa, che esprimono sfide dell’umanità e della missione della Chiesa, si legge nello statuto, “aprono il loro sguardo e il loro cuore ai bisogni del mondo, facendo proprie le gioie e le speranze, i dolori e le sofferenze dell’umanità e della Chiesa, e vengono ispirate a compiere opere di misericordia spirituale e corporale”. Così vivono un percorso spirituale che permette di uscire dalla “globalizzazione dell’indifferenza” e di aprirsi alla compassione per il mondo. Nella seconda dimensione, attraverso il percorso spirituale animato dalla RMPP, “si risveglia la vocazione missionaria del battezzato, permettendogli di collaborare nella sua vita quotidiana, con la missione che il Padre ha affidato al suo Figlio”.
Fondazione guidata dal Papa attraverso la Segreteria di Stato
Nella sezione dedicata agli organi di governo della Rete Mondiale, lo statuto conferma che la Fondazione è direttamente sottoposta all’autorità del Papa, “che la governa mediante la Segreteria di Stato, tenendo conto dall’affidamento storico fin dall’inizio dell’Apostolato della Preghiera alla Compagnia di Gesù”. Il suo Consiglio d’amministrazione è presieduto dal direttore internazionale “che, per quanto possibile, sarà appartenente alla Compagnia di Gesù, proposto dal superiore generale dei Gesuiti della medesima Compagnia di Gesù” e nominato dal Papa per cinque anni rinnovabili. Il Consiglio è composto anche da un rappresentante della Segreteria di Stato e da tre membri proposti dal superiore generale della Compagnia di Gesù, tutti nominati dal segretario di Stato per un quinquennio e possono essere confermati nell’incarico.
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