Il Papa: ascoltare le donne, spesso soffrono per il loro mancato riconoscimento
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Le donne, il loro ruolo e la sofferenza per il riconoscimento “di ciò che sono e che fanno”. Poi i ministeri ordinati, la sinodalità, il dramma degli abusi che ha aperto gli occhi sulla “piaga” del clericalismo e l’esercizio distorto del potere all’interno della Chiesa, anche da parte dei laici, anche da parte delle stesse donne.
Ci sono tutti i temi ecclesialmente sensibili nella prefazione che Papa Francesco firma per il libro, edito dalle Paoline, “Donne e ministeri nella Chiesa sinodale”, volume redatto da tre teologhe e due cardinali: la salesiana suor Linda Pocher, docente di Cristologia e Mariologia all’Auxilium di Roma (che firma anche l’introduzione); Jo B. Wells, vescova della Chiesa d’Inghilterra e sottosegretaria generale della Comunione anglicana; Giuliva Di Berardino, consacrata dell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, liturgista, insegnante e responsabile di corsi di spiritualità ed esercizi spirituali. Con loro i cardinali Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale del Sinodo, e Seán Patrick O’Malley, presidente della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori.
Dialogo tra gli autori
Un dialogo, in questo caso virtuale, o meglio, ‘letterario’, che è però frutto del dialogo reale tra gli stessi autori e con il Papa e il Consiglio di cardinali durante la nota riunione del 5 febbraio scorso del C9. Quella a cui - per la prima volta dall’istituzione dell’organismo – erano state chiamate dal Pontefice a partecipare anche le tre teologhe, così da offrire contributi e “provocazioni”, come le definisce Francesco, sul tema del “ruolo femminile nella Chiesa”.
La questione viene approfondita ora in questa nuova pubblicazione, edita lo scorso 9 luglio, che fa seguito al precedente libro di suor Linda Pocher e altri autori dal titolo “Smaschilizzare la Chiesa”, mutuato dalla espressione di Francesco pronunciata per la prima volta nell’udienza alla Commissione Teologica Internazionale.
I ministeri ecclesiali, tema importante e delicato
Nella prefazione, pubblicata integralmente oggi da L’Osservatore Romano, il Papa snoda la sua riflessione da uno degli assunti chiave del suo pontificato: “La realtà è più importante dell’idea”. È lo stesso principio – e Francesco si dice soddisfatto di questo - che guida “il programma proposto da suor Pocher per la formazione del Consiglio di cardinali sul tema delle donne nella Chiesa, anche a proposito di un tema tanto importante quanto delicato come quello dei ministeri nella comunità ecclesiale”.
Il dramma degli abusi
Tema dietro al quale si cela “una certa sofferenza delle comunità ecclesiali a proposito del modo in cui è compreso e vissuto il ministero”, sottolinea il Papa, evidenziando come “il dramma degli abusi ci ha costretto ad aprire gli occhi sulla piaga del clericalismo, che non riguarda soltanto i ministri ordinati, ma un modo distorto di esercitare il potere all’interno della Chiesa nel quale tutti possono cadere: anche i laici, anche le donne”.
“Ascoltare le sofferenze e le gioie delle donne è certamente un modo per aprirci alla realtà”, afferma Francesco. “Ascoltandole senza giudizio e senza pregiudizi, ci accorgiamo che in molti luoghi e in molte situazioni soffrono proprio a causa del mancato riconoscimento di ciò che sono e che fanno e anche di ciò che potrebbero fare ed essere se soltanto ne avessero lo spazio e l’opportunità. Le donne che soffrono di più sono spesso quelle più vicine, quelle più disponibili, preparate e pronte a servire Dio e il suo Regno”.
Non sacrificare la realtà sull'altare delle idee
Papa Francesco invita quindi a guardare la realtà più che all’idea, così da evitare di cadere nella “trappola” in cui spesso, lungo l’epoca moderna, è inciampata la stessa Chiesa. Cioè quella “di considerare la fedeltà alle idee più importante dell’attenzione alla realtà”. “La realtà, però, è sempre più grande dell’idea, e quando la nostra teologia cade nella trappola delle idee chiare e distinte si trasforma inevitabilmente in un letto di Procuste, che sacrifica la realtà, o parte di essa, sull’altare dell’idea”, sottolinea il Pontefice. Pregio del volume “Donne e ministeri nella Chiesa sinodale” è dunque di “non partire dall’idea, ma dall’ascolto della realtà, dall’interpretazione sapienziale dell’esperienza delle donne nella Chiesa”.
Il tema delle donne nell'Instrumentum Laboris
La questione del ruolo femminile nella Chiesa era riemersa nei giorni scorsi con la pubblicazione dell’Instrumentum laboris della seconda sessione della XVI Assemblea generale del Sinodo di ottobre. Nei fondamenti del testo-base per i lavori di padri e madri sinodali viene infatti evidenziata “la necessità di dare un riconoscimento più pieno” ai loro carismi e alle loro vocazioni. Le donne, si legge, “in forza del Battesimo sono in condizione di piena uguaglianza, ricevono la medesima effusione di doni da parte dello Spirito e sono chiamate al servizio della missione di Cristo”. Il primo cambiamento da operare, dunque “è quello della mentalità”, con “una conversione a una visione di relazionalità, interdipendenza e reciprocità tra donne e uomini, che sono sorelle e fratelli in Cristo, in vista della comune missione”.
Quanto invece al tema del diaconato femminile, il cardinale segretario generale del Sinodo Mario Grech, nella conferenza stampa di presentazione dell'Instrumentum, ha ricordato che esso non sarà affrontato nella prossima Assemblea in quanto oggetto di uno dei gruppi di studio istituiti dal Papa per approfondire la riflessione teologica e pastorale su tematiche specifiche. Quella del diaconato delle donne Francesco l’ha affidata al Dicastero per la Dottrina della fede, nel contesto più ampio delle forme ministeriali, in collaborazione con la Segreteria generale del Sinodo. Il lavoro, annunciava il documento sui gruppi di studio pubblicato a marzo, avrà lo scopo di rispondere al desiderio dell’Assemblea sinodale di “un maggiore riconoscimento e valorizzazione del contributo delle donne e di una crescita delle responsabilità̀ pastorali loro affidate in tutte le aree della vita e della missione della Chiesa”.
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