Francesco: Maria non è una statua immobile ma sorella che ci precede nel cammino
Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano
“Non dobbiamo immaginare Maria come una statua immobile di cera, ma in Lei possiamo vedere una sorella… con i sandali logori… e con tanta stanchezza, per il fatto di aver camminato dietro al Signore e incontro ai fratelli, concludendo poi il suo viaggio nella gloria del Cielo”. Papa Francesco all’Angelus di oggi, nella solennità dell'Assunzione, descrive con queste parole il solco tracciato dalla Vergine Santa, “colei che ci precede". La Beata Vergine ci precede nel cammino "ricordando a tutti noi che anche la nostra vita è un viaggio", spiega il Pontefice. Un viaggio continuo verso "l'orizzonte dell'incontro definitivo". Francesco esorta quindi a pregare perché la Madonna "ci aiuti ad andare in questo viaggio verso l'incontro con il Signore".
Maria è sempre in cammino alla sequela di Gesù
Nel Vangelo della Liturgia di oggi, Solennità dell’Assunzione della Vergine Maria, si contempla “la giovane fanciulla di Nazareth che, appena ricevuto l’annuncio dell’Angelo, si mette in viaggio per andare a trovare sua cugina”. Il Papa affianca a questa scena la “bella espressione del Vangelo”: si mise in viaggio.
Significa che Maria non considera un privilegio la notizia che ha ricevuto dall’Angelo ma, al contrario, esce di casa e si mette in cammino, con la fretta di chi desidera annunciare quella gioia agli altri e con la premura di mettersi al servizio della cugina. Questo primo viaggio, in realtà, è una metafora di tutta la sua vita, perché da quel momento Maria sarà sempre in cammino: sempre sarà in cammino alla sequela di Gesù, come una discepola del Regno.
E, alla fine, il pellegrinaggio terreno di Maria - afferma Francesco - "si conclude con l’Assunzione al Cielo dove, insieme a Suo Figlio, gode per sempre la gioia della vita eterna".
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