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Bombardamenti al confine del Libano Bombardamenti al confine del Libano

Francesco: inaccettabile la situazione in Libano, fermare questa terribile escalation

Appello del Papa al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, la cinquecentesima del suo pontificato, per il Paese dei Cedri colpito dai raid israeliani che hanno provocato oltre 500 vittime: la comunità internazionale faccia "ogni sforzo" per frenare le tensioni. Dal Pontefice un pensiero per i popoli colpiti dalla guerra: Ucraina, Terra Santa, Sudan, Myanmar. Poi una richiesta ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera nel suo viaggio di domani in Lussemburgo e Belgio

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano 

Una escalation “inaccettabile”, per Papa Francesco, quella che si registra ormai da giorni in Libano, dove ondate di raid israeliani contro Hezbollah hanno provocato finora oltre 550 vittime tra civili e bambini. Mentre si contano morti anche a Beirut, mentre suonano le sirene a Tel Aviv e mentre a sud di Haifa e in altre zone d'Israele piombano missili libanesi, giunge l’appello del Papa da Piazza San Pietro, al termine dell’udienza generale.

Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni

Fermare questa terribile escalation

Auspicio di Papa Francesco è “che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation”. “È inaccettabile!”, scandisce il Pontefice, ribadendo la vicinanza ad una popolazione già piagata da anni da una crisi politica, economica e sociale che sembra senza soluzione e dalle conseguenze della drammatica esplosione del porto di Beirut nel 2020.

Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese che già troppo ha sofferto nel recente passato

Preghiere per i popoli colpiti dalla guerra

Dal Paese dei Cedri, quello che Giovanni Paolo II definì "un messaggio", lo sguardo del Papa si sposta anche in questa cinquecentesima udienza generale del suo pontificato sui territori e le popolazioni colpite dalla brutalità dei conflitti. Per loro il Papa prega e chiedere preghiere.

Preghiamo per tutti, per tutti i popoli che soffrono per la guerra: la martoriata Ucraina, il Myanmar, Palestina, Israele, il Sudan, tutti i popoli martoriati. Preghiamo per la pace

La tragedia del conflitto in Ucraina

E la martoriata Ucraina il Papa l’ha ricordata anche nei saluti ai fedeli polacchi, quando, ricordando la “tragedia della guerra” che affligge il Paese da oltre due anni, come pure le alluvioni che hanno devastato la Polonia, ha esortato a non lasciarsi “vincere dall’egoismo e dall’indifferenza”

Con l’aiuto di Dio, sostenete con solidarietà i sofferenti e i bisognosi, che spesso non vedono speranza

Il viaggio in Lussemburgo e Belgio

Un messaggio di speranza sarà quello che il Vescovo di Roma lancerà dal cuore dell’Europa da domani, 26 settembre, fino a domenica 29, con il suo viaggio in Lussemburgo e Belgio. Una trasferta internazionale, a poche settimane dal lungo pellegrinaggio in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore, per cui Francesco chiede l’accompagnamento spirituale dei fedeli.

Affido alle vostre preghiere il mio viaggio che domani intraprenderò in Lussemburgo e in Belgio, affinché sia l'occasione per un nuovo slancio di fede in quei Paesi

 

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25 settembre 2024, 10:15