Il Papa ricorda le vittime del ciclone Boris e invoca la pace dove si combatte
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Le ultime parole di Papa Francesco, al termine dell’udienza generale, sono ancora un’invocazione alla preghiera e alla memoria, per tutte le popolazioni che soffrono per i conflitti in corso nel mondo:
Preghiamo per la pace: non dimentichiamo che la guerra è una sconfitta. Non dimentichiamo la Palestina, Israele, non dimentichiamo la martoriata Ucraina, il Myanmar e tanti posti dove ci sono guerre, guerre brutte. Che il Signore ci dia a tutti un cuore che cerca la pace per sconfiggere la guerra che sempre, quella guerra, è una sconfitta.
Vicinanza e preghiera per le vittime del maltempo in Europa
Sempre nell’ultima parte dell’udienza, prima di salutare i fedeli italiani, il Papa ricorda “le forti piogge torrenziali” che in questi giorni, si sono abbattute sull’Europa centro-orientale, provocando vittime, dispersi, ingenti danni. Sottolinea che “in particolare Austria, Romania, Repubblica Ceca e Polonia devono far fronte ai tragici disagi provocati dalle inondazioni”.
Assicuro a tutti la mia vicinanza, pregando specialmente per quanti hanno perso la vita e per i loro famigliari. Ringrazio e incoraggio le comunità cattoliche locali e gli altri organismi di volontariato per gli aiuti e il soccorso che stanno portando.
Il bilancio delle vittime del ciclone Boris è salito a 22 persone e ci sono ancora 7 dispersi. Benchè le piogge si stiano attenuando, l'attenzione è concentrata sui fiumi, la cui onda di piena si sta spostando a valle. Ieri la tempesta ha obbligato a chiudere al traffico il fiume Danubio, a causa dell'elevato livello dell'acqua, una misura che sarà mantenuta fino a quando la sicurezza sarà garantita.
Offrire presto prospettive di cura per l’Alzheimer
Il Pontefice ricorda poi che sabato prossimo, 21 settembre, si celebra la Giornata mondiale dell’Alzheimer
Preghiamo affinché la scienza medica possa offrire presto prospettive di cura per questa malattia e perché si attivino sempre più opportuni interventi a sostegno dei malati e delle loro famiglie.
Il Papa incoraggia carità e missione dei Benedettini
Nel salutare infine i fedeli italiani, inizia con il Congresso degli Abati della Confederazione Benedettina, in corso presso la Badia Primaziale di Sant'Anselmo, sul colle Aventino a Roma e, augura buon lavoro al nuovo abate presidente, “è giovane!”, esclama (il tedesco Jeremias Schröder, 60 anni a dicembre, finora abate presidente della Congregazione di Sankt Ottilien, in Baviera, n.d.r.). eletto in questi giorni
Incoraggio tutti ad impegnarsi con slancio caritativo e missionario a rendere sempre più attuale lo spirito benedettino nel mondo. Saluto poi i Laici Carmelitani e li esorto a essere lievito del Vangelo, raggiungendo specialmente i più vulnerabili per divenire segno di una Chiesa in uscita.
Studenti, nutritevi di scienza per un futuro migliore
Ai giovani studenti italiani, poi, come gli alunni dell’Istituto Cristo Re di Roma, Papa Francesco chiede di vivere “l'impegno dello studio come opportunità di sviluppo dei talenti che il Signore vi ha affidato per il bene di tutti”. Nei saluti nelle diverse lingue, si era rivolto anche agli studenti arabi “che in questi giorni state tornando a scuola. Possa il Signore aiutarvi a preservare nella fede e a nutrirvi di scienza per un futuro migliore, in cui l’umanità possa godere di pace, fratellanza e tranquillità”. Ai fedeli polacchi, invitandoli ad aver cura dei propri figli, chiede infine di trasmettete loro il tesoro della fede, la scienza e la tradizione della vostra Patria. Fatelo nell’ambiente familiare, parrocchiale e a scuola.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui