Francesco: la comunicazione va “disarmata”
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
La parola “a mano armata” è sempre esistita in certo tipo di informazione. In ambito politico, sociale, economico. Schierata sul fronte di un’opinione, una ideologia, e in guerra contro le idee avversarie, chiuse in un angolo da argomentazioni che non lasciano spiragli di confronto. Da anni il Papa sta componendo invece un mosaico per una comunicazione “più umana” e il tema per la Giornata mondiale 2025 - reso noto oggi dalla Sala Stampa vaticana - aggiunge un tassello, con un titolo che suona come un appello ai professionisti del settore: “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”.
No al "paradigma della competizione"
In una nota si precisa che il tema scelto per il prossimo anno si sofferma sul fatto che “oggi troppo spesso la comunicazione è violenta, mirata a colpire e non a stabilire i presupposti per il dialogo”. Necessario è dunque, si legge ancora, “disarmare la comunicazione, purificarla dall’aggressività”, andando “dai talk show televisivi alle guerre verbali sui social”, dove “il paradigma che rischia di prevalere è quello della competizione, contrapposizione e volontà di dominio”.
Un messaggio credibile
La comunicazione cui Francesco invita è improntata alla speranza e per i cristiani, afferma la nota” la speranza “è una persona ed è Cristo”. Questo tipo di comunicazione, si sottolinea, “è sempre legata ad un progetto comunitario; quando si parla di speranza cristiana non si può prescindere da una comunità che viva il messaggio di Gesù in modo credibile a tal punto da far intravedere la speranza che porta con sé, ed è capace di comunicare anche oggi la speranza di Cristo con i fatti e con le parole”.
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