Francesco: cessi subito la guerra in Medio Oriente, si rispetti l’integrità nazionale
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
Non conta sia la finestra di mezzogiorno alla domenica o il sagrato di Piazza San Pietro il mercoledì, che sia un piccolo uditorio incontrato in privato o la folla di un viaggio apostolico. Conta - nonostante bombe e missili, droni e colpi di artiglieria sgranino il loro messaggio di morte quotidiano soprattutto in Medio Oriente e nell’est Europa - ripetere con insistenza e resilienza il messaggio quotidiano della pace.
Diritto a pace e sicurezza
E oggi, 11 ottobre - mentre le notizie terribili dai fronti stridono con l’annuncio del Nobel per la Pace, che rievoca lo spettro dell’Olocausto nucleare in Giappone ultimamente troppe volte riagitato - il messaggio di Francesco arriva dai social poche ore dopo l’incontro col presidente ucraino Zelensky. Due post veloci e incisivi, pubblicati dall’account @Pontifex su X a distanza di mezz’ora l’uno dall’altro, che riecheggiano quando detto all’Angelus del 6 ottobre scorso. Un doppio appello che punta, nel primo post, a riaffermare per “tutte le Nazioni” il “diritto di esistere in pace e sicurezza”. I “loro territori - si legge nel testo - non devono essere attaccati, la loro sovranità dev’essere rispettata e garantita mediante la pace e il dialogo”.
Preghiera per gli sfollati libanesi
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, oltre trenta mesi fa, all’orrore del 7 ottobre 2023 e dello scatenarsi della devastazione nelle zone della Terra Santa, Francesco non ha perso e non perde una occasione per pregare, chiedere, insistere sull’urgenza di ritrovare un tavolo per qualsiasi contesa dove sedersi e cercare una riconciliazione, si tratti di un focolaio di tensione un di incendio come l’ultimo divampato a Gaza. Il secondo post su X parla in particolare di questo, con la richiesta di “un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti della guerra in Medio Oriente, compreso il Libano” e una preghiera per quei libanesi “specialmente per gli abitanti del sud costretti - si legge - a lasciare i loro villaggi, perché possano tornare presto e vivere in #pace”.
Dopo aver già ricordato mille volte quanto sia folle ogni conflitto, Francesco chiosa il primo post evidenziando l’ovvietà raccontata impietosamente dalle cronache, ovvero che “la guerra e l’odio portano solo morte e distruzione per tutti”.
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