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La cattedrale di Notre-Dame a Parigi, a pochi giorni dalla sua riapertura (Reuters) La cattedrale di Notre-Dame a Parigi, a pochi giorni dalla sua riapertura (Reuters)

Il Papa ai vescovi francesi: la riapertura di Notre-Dame sia segno profetico

In un messaggio a firma del segretario di Stato Parolin rivolto ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale francese in corso a Lourdes, Francesco riporta l’attenzione sulle relazioni tra la Chiesa transalpina e quelle africane, auspicando un rafforzamento dei legami confermandosi “un solo spirito in Cristo”

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

“La Chiesa di Francia è chiamata a riconoscere un segno forte - e profetico - che il Signore le rivolge in particolare: la riapertura al culto di Notre-Dame a Parigi”. In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, indirizzato ai partecipanti all’Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale francese che si è aperta oggi, martedì 5 novembre, a Lourdes, Papa Francesco rilancia l'invito a cogliere i segni dell’avvenimento in programma il prossimo 8 dicembre, a più di cinque anni dall’incendio che avvolse la cattedrale parigina tra il 15 ed il 16 aprile 2019.

"Un solo spirito in Cristo"

Un messaggio fraterno, “di incoraggiamento, fiducia e vicinanza”, è quello offerto dal Pontefice che evidenzia come nei rapporti tra le varie componenti delle comunità ecclesiali vi sia “tanto bisogno gli uni degli altri”. I valori “che le pratiche politiche ed economiche purtroppo impongono”, quali “avidità”, “egoismo”, “indifferenza” e “spirito di sfruttamento”, hanno talvolta “sfigurato” i legami tra le nazioni e i popoli. Il rapporto tra la Chiesa transalpina e quelle dell’Africa, al centro dei lavori dell'assise deve invece, nella visione del Papa, ricalcare quello delle “comunità cristiane”, ovvero confermarsi “un solo spirito in Cristo”.

Che la carità e il sostegno reciproco tra le vostre Chiese locali non solo favoriscano il rinnovamento missionario delle vostre comunità, ma contribuiscano anche a costruire un mondo più giusto e fraterno attraverso la loro testimonianza.

Accogliere "senza paura" i doni dello Spirito

Il segretario di Stato vaticano riporta anche l’accoglienza di Papa Francesco delle discussioni relative ai “problemi dell’evangelizzazione”. Ne vengono citati alcuni, come “la presenza dei sacerdoti nei territori, i seminari, l'insegnamento della religione cattolica, l'organizzazione delle diocesi”. Il Papa invita i vescovi ad essere “forti delle ricchezze e delle esperienze del passato”, così come “pronti ad accogliere senza paura i segni dati dallo Spirito per affrontare le sfide e prevedere le trasformazioni e le riforme che Egli suggerisce”.

Forza ed orgoglio della Chiesa francese

Un ascolto che non può prescindere dalla “speranza incrollabile”, tema del prossimo Giubileo. Il segno individuato dal Papa e specifico per la Chiesa di Francia è proprio la riapertura della cattedrale simbolo della comunità cristiana d’Oltralpe affinché, “a immagine di questo mirabile edificio restaurato”, e “forte della sua fede, orgogliosa della sua storia e del suo insostituibile contributo alla costruzione” del Paese “possa sempre annunciare con gioia la buona notizia della salvezza”.


L'amore del Sacro Cuore "unica chiave per il futuro"

Francesco dedica poi un passaggio alla sua enciclica sul Sacro Cuore, Dilexit nos, ricordando l’importanza di “riscoprire, o scoprire”, il suo “amore” che rappresenta “in definitiva l’unica chiave per il futuro”. A tal proposito il Pontefice cita un passo dell’enciclica, “dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità”. Proprio ai santi francesi è riconosciuto un “ruolo considerevole” nello “sviluppo e nella comprensione di questa devozione”.

Una devozione misura dell'amore di Gesù

“Voi, più di altri, siete dunque chiamati e qualificati a beneficiare di questa eredità”, afferma il Papa, aggiungendo come “piuttosto che riportare in auge una devozione spesso giudicata, a torto, polverosa e superata”, sia invece importante “cogliere la misura in cui Gesù ama ciascuno di noi, la misura in cui ama la Chiesa di Francia, i suoi pastori e i suoi fedeli, e la misura in cui ama il mondo intero”. Il messaggio si conclude con la benedizione di Francesco a tutti i vescovi, ai loro collaboratori, e ai fedeli delle varie diocesi. 


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05 novembre 2024, 13:00