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Il Papa: Jimmy Carter, uomo della riconciliazione e dei diritti umani

In un telegramma a firma del cardinale Parolin, Francesco esprime il proprio cordoglio per la morte dell'ex presidente statunitense, scomparso ieri all'età di 100 anni: era "motivato da una profonda fede cristiana", si è speso per "il benessere dei poveri e dei bisognosi". Negli Usa il 9 gennaio giornata di lutto nazionale

Vatican News

"La causa della riconciliazione e della pace tra i popoli, la difesa dei diritti umani e il benessere dei poveri e dei bisognosi". Il Papa individua in queste tre "azioni" il significato più alto del lavoro politico e istituzionale di Jimmy Carter, l'ex presidente degli Stati Uniti spentosi ieri, domenica 29 dicembre, nella sua casa a Plains in Georgia, all'età di 100 anni, che aveva festeggiato da poco, il primo ottobre scorso.

Momenti salienti

In un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, Francesco riconosce nella "profonda fede cristiana" del Il 39.mo capo di Stato americano la radice del suo operato che nel 2002 gli valse il Nobel per la pace. Carter aveva giurato come presidente il 20 gennaio del 1977, dopo aver sconfitto il presidente Gerald R. Ford alle elezioni del 1976. Fiore all'occhiello della sua azione diplomatica furono i negoziati condotti a Camp David con l’obiettivo di porre fine ai conflitti arabo-israeliano, suggellati il 17 settembre del 1978 dalla storica firma dell’accordo di pace alla Casa Bianca tra il presidente egiziano Sadat e il primo ministro israeliano Begin.

Biden: "Leader straordinario"

Nel clima difficile della Guerra fredda, la presidenza Carter si distinse anche per quelle che allora furono chiamate azioni di distensione, come la ripresa del dialogo Usa-Urss per la limitazione delle armi strategiche. Nel 2002 fu il primo ex presidente a visitare Cuba e incontrare Fidel Castro sfidando l’embargo. In quello stesso anno fu insignito del Nobel per l'attenzione ai diritti umani e in generale alle forme di emarginazione. In quella circostanza il Comitato del Premio affermò che "il suo lavoro verrà ricordato per più di altri 100 anni".

Il presidente Biden ha annunciato per il prossimo 9 gennaio una giornata di lutto nazionale: "L’America ed il mondo hanno perso un leader straordinario" .

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30 dicembre 2024, 14:10