Corsica, un prete missionario: il Papa qui ci fa sentire voluti bene da Dio
Salvatore Cernuzio – Inviato ad Ajaccio
Prima è andato a Roma, dal Madagascar dove è missionario fidei donum, e da Roma, studente alla Gregoriana, don Biagio (Biasgiu, in lingua corsa) Santu è partito per la “sua” Corsica per la visita di Francesco ad Ajaccio: “Come potevo perdermi un evento simile?”. Il sacerdote, nato a Cervione, “un piccolo paese di fronte a Roma”, appartenente al Cammino Neocatecumenale, è a Place d’Austerlitz, in mezzo a circa 7 mila fedeli e membri di Confraternite che partecipano alla Messa del Pontefice a “U Casone”. Ha seguito, però, tutti gli eventi di Francesco in mattinata: dal suo intervento al congresso sulla Religiosità popolare nel Mediterraneo all’incontro con clero in cattedrale. Don Biagio, con i media vaticani, si dice profondamente colpito dalle parole di Papa Francesco: “Richiami che ci fanno del bene”.
Don Biagio, che bilancio tracceresti di questa visita del Papa?
Una grande gioia, oggi è la Domenica della Gioia e veramente il Signore ha visitato il suo popolo, il popolo della Corsica. C’è un’allegria popolare molto bella, e poi abbiamo visto che il Papa è stato bene in Corsica, ha già preso “il ritmo”, tutto più lento, più rilassato. Siamo contentissimi!
Quali parole ti hanno colpito particolarmente dei due interventi del Papa?
Anzitutto quelle sulla pace, perché sempre la nostra società, anche qua in Corsica, ha bisogno della pace, della riconciliazione. Poi le parole sulla missione, perché la Corsica è una delle prime terre di missione del cristianesimo nel primo e secondo secolo. Sono partiti tanti preti corsi come missionari, alcuni per Madagascar, io sono il terzo. Quindi la Corsica ha veramente uno slancio universalistico, un amore per l’uomo, per la creazione e il creato e può portare quest’amore che nella pietà popolare si vede con gesti semplici: le carezze, il bacio, il toccare, il camminare. Questa è la semplicità della fede e può raggiungere chiunque, ovunque.
Il Papa ha parlato della pietà popolare come strumento per far fiorire il dialogo tra chiese e istituzioni, sottolineando che in Corsica questo è un processo già avviato e che l’isola è un esempio virtuoso per l’Europa…
In Corsica, anche quando sono state restituite le chiese nel 1901 allo Stato, i sindaci non hanno voluto ridarle ai comuni, perché “la chiesa è nostra, è casa nostra, una casa comune”. Il sindaco, il prete… qui tutti quanti siamo fratelli e seguiamo insieme il Signore. È una laicità dove tutti siamo allo stesso livello, una cosa molto semplice da compiere.
Invece incontrando il clero, il Papa ha ribadito il forte invito al perdono, alla vicinanza dei pastori. Tu come sacerdote come accogli questo sollecito di Papa Francesco?
È un richiamo che va sempre bene sentire che dobbiamo amare sempre di più, dobbiamo perdonare di più. Noi qui abbiamo gente con tante ferite e, quindi, portare quella misericordia senza limiti a cui ci chiama il Pontefice è fondamentale e fa del bene anche noi.
Che tipo di ferite ci sono nella società della Corsica?
Ferite nei legami con i genitori, ferite a livello sociale, persone che non hanno avuto il posto per favoritismi, nepotismi e via dicendo. Dunque difficoltà a trovare un posto nella società, a liberarsi anche dai gusci familiari, del nucleo, dal villaggio, dall’essere sotto lo sguardo degli altri. Cristo può apportare veramente una libertà all’uomo e riconciliarlo con la propria storia, dando una pace profonda dell’essere.
Cosa pensi che cambierà dopo questa visita del Papa in Corsica, la prima di un Pontefice ad Ajaccio?
Non lo so però sicuramente qualcosa di sorprendente. Due anni fa il Papa ci ha regalato un cardinale e questa cosa ha dato tanta gioia a tutto il popolo. Ci siamo sentiti amati e voluti bene da Dio. Oggi viene il Papa in Corsica e ci sentiamo ancora più voluti bene dal Signore e questo amore che riceviamo non sappiamo come può “scoppiare”. Saranno cose fantastiche, sicuramente.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui