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In udienza dal Papa il premier ungherese Orbán

Oltre mezz'ora di colloquio tra Francesco e il primo ministro nell'auletta dell'Aula Paolo VI, prima dell'udienza generale. Nei colloqui in Segreteria di Stato affrontati i temi della guerra in Ucraina e gli sforzi di pace, la presidenza dell'Ungheria al Consiglio UE, il sostegno alla famiglia e ai giovani

Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano

È durato trentacinque minuti - poco meno dell’ultima udienza del 2022 - e si è concluso con lo scambio dei doni, tra cui quello di una cartina della Terra Santa del XVIII secolo, il colloquio privato di questa mattina, 4 dicembre, di Papa Francesco a Viktor Orbán. Il primo ministro dell’Ungheria - oggi a Roma dove nel pomeriggio vedrà l’omologa italiana Giorgia Meloni - è stato ricevuto questa mattina nel Palazzo apostolico, dove è arrivato a piedi, salutando i presenti.

I colloqui in Segreteria di Stato

Con il seguito - tra cui la moglie Aniko Levai e l’ambasciatore presso la Santa Sede, Eduard Habsburg-Lothringen - Orbán è stato ricevuto nell’auletta dell’Aula Paolo VI, prima che il Papa si trasferisse in Piazza San Pietro per l’udienza generale. In seguito il leader dell’Ungheria, Paese che ha assunto dal luglio scorso la presidenza del Consiglio UE, ha visto il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da monsignor Mirosław Wachowski, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati. Durante l’incontro, fa sapere la Sala Stampa vaticana, “sono state sottolineate le solide e fruttuose relazioni bilaterali ed è stato espresso vivo apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo e il benessere della società ungherese”.

Inoltre, informa ancora la nota vaticana, "ci si è soffermati soprattutto sulla guerra in Ucraina, ponendo attenzione alle sue conseguenze umanitarie e agli sforzi per favorire la pace”. Esaminati pure "altri temi di comune interesse, quali la presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione Europea, il ruolo centrale della famiglia e la protezione delle giovani generazioni”.

Papa Francesco e il premier Orbán durante lo scambio dei doni
Papa Francesco e il premier Orbán durante lo scambio dei doni

Il post su X

"La missione di pace continua. Ho visitato il Santo Padre perché dobbiamo cogliere opportunità per la pace", ha commentato dal suo account su X ki stessi premier ungherese, aggiungendo in un secondo post - che contiene anche un video della visita - "mentre il mondo si prepara al Natale molti leader europei stanno sostenendo la continuazione e l'intesificazione della guerra tra Russia e Ucraina. Questo è pericoloso! Abbiamo bisogno di un cessate il prima possibile per cogliere l'occasione di pace".

I doni

Nel tradizionale scambio di doni, Francesco ha consegnato a Orbán un’opera in terracotta dal titolo “Tenerezza e amore”, insieme ai volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Pace del 2024 e il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV. Il primo ministro ha ricambiato con una copia della “Vita di Gesù Cristo” del domenicano padre Henri Didon, del 1896, e una cartina molto antica della Terra Santa, risalente al 1700.

La visita del 2022 dopo la rielezione

L’ultima visita di Orbán in Vaticano si era svolta nell’aprile 2022: era il primo viaggio ufficiale del premier a pochi giorni dalla nuova vittoria elettorale, con il partito Fidesz che aveva ottenuto la quarta maggioranza parlamentare consecutiva di due terzi alle elezioni. L’udienza nella Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico, quel giorno era durata 40 minuti con Orbán - riferiva allora il portavoce Zoltan Kovacs - che aveva chiesto a Papa Francesco di “sostenere i nostri sforzi per la pace”. L’Ungheria è uno dei Paesi maggiormente colpiti dall’ondata di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina: migliaia quelli approdati dal febbraio 2022 nel vicino Paese che ha messo in atto diverse iniziative per sostenerne accoglienza e permanenza. Oltre 17 mila persone hanno domandato protezione umanitaria, altre 100 mila hanno chiesto il permesso di soggiorno temporaneo mensile. Un emendamento legislativo entrato in vigore ad agosto ha tuttavia modificato i criteri per l’assistenza e l’assegnazione degli alloggi sovvenzionati dallo Stato, prevedendo la tutela statale solo per quanti provengono dagli oblast direttamente colpiti dalla guerra.

Della questione profughi si era fatto cenno nell’udienza di due anni fa, riferiva quel giorno l’entourage di Orbán, affermando che il Papa aveva riconosciuto l’impegno in materia da parte dell’Ungheria. A margine del colloquio il primo ministro aveva poi invitato il Pontefice a tornare nel Paese dopo la breve tappa a Budapest nel 2021 (prima del viaggio in Slovacchia) per il Congresso eucaristico internazionale. Anche in quella occasione il Papa e Orbán - che per la prima volta si erano visti in Vaticano nel 2016, durante l’udienza a un gruppo di parlamentari cristiani europei riuniti per il meeting della Rete/ICln a Frascati - si erano incontrati brevemente, prima della celebrazione.

Viktor Orbán con il seguito in udienza dal Papa
Viktor Orbán con il seguito in udienza dal Papa

Il viaggio di Francesco a Budapest

La visita del Papa in terra magiara si è poi concretizzata a fine aprile 2023. Anche in quell’occasione Francesco ha incontrato Orbán assieme al presidente della Repubblica, Janos Ader, e al vice primo ministro, Zsolt Semjén, nella Sala Romanica del Museo delle Belle Arti. Durante l’appuntamento - riferiva la Sala Stampa vaticana - erano stati trattati i temi del ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente e la difesa e promozione della famiglia. Il Papa stesso durante l’intervista sull’aereo di ritorno da Budapest, aveva riferito ulteriori dettagli sull’appuntamento verso il quale si era catalizzata l’attenzione della stampa mondiale, viste le posizioni divergenti con il premier sul tema dei rifugiati. “Sull’immigrazione, no, non se n’è parlato”, diceva Francesco. “Io sono stato visitato, è venuto il presidente da me, ha avuto questo garbo, è la terza volta che lo incontro ed è venuto con il primo ministro e con il vice primo ministro”, aggiungeva, lodando gli ungheresi per la coscienza ecologica (“Davvero chapeau a voi!”) e informando che si era parlato durante il colloquio del tema della famiglia, con il premier e il vice che avevano spiegato i dettagli di una legge volta ad aiutare le coppie giovani a sposarsi.

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04 dicembre 2024, 11:15