Francesco: sosteniamo i bambini che soffrono per la fame e la guerra
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Va “a tutti i bambini che soffrono lo sfruttamento, la fame e la guerra” il pensiero del Papa contenuto in un post pubblicato dal suo account X @Pontifex, nel giorno in cui la Chiesa ricorda i Santi Innocenti, Martiri, quei minori “da due anni in giù” uccisi a Betlemme per ordine di re Erode, come racconta l’evangelista Matteo, perché morisse il neonato "Re dei giudei".
Gesù “Porta spalancata” anche per i bambini
Ma la "strage degli innocenti", purtroppo, continua a conoscere nuove forme, assieme a quelle causate dai conflitti. Nel suo messaggio social, Francesco esorta ad avere attenzione per i “più piccoli” e invoca Dio perché, scrive, “ci aiuti a proteggerli e a sostenerli”. Un invito ripetuto spesso e risuonato più volte anche in questi ultimi giorni assieme all’appello per la pace nei Paesi martoriati dalla guerra. Il 25 dicembre scorso all’Urbi et Orbi, il Papa, allargando il suo sguardo alle tante realtà drammatiche del pianeta, aveva auspicato “un tempo di speranza alle famiglie di migliaia di bambini che stanno morendo per un’epidemia di morbillo nella Repubblica Democratica del Congo”. Evidenziando poi che “Gesù, il Verbo eterno di Dio fatto uomo, è la Porta spalancata” che “sulla soglia attende” tutti, “specialmente i più fragili”, aveva menzionato, in particolare, “tutti i bambini che soffrono per la guerra e soffrono per la fame”. Poco prima di Natale, inoltre, nella quarta domenica di Avvento, il 22 dicembre scorso, al termine della recita dell’Angelus, Francesco, tornando a chiedere il cessate il fuoco “su tutti i fronti di guerra, in Terra Santa, in Ucraina, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero”, aveva manifestato il suo cordoglio per i minori palestinesi che hanno perso la vita più recentemente: “Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali… Quanta crudeltà!”.
Gli Erode dei nostri giorni
Ma in diverse occasioni il Papa ha anche denunciato i persecutori di oggi, come nell’omelia pronunciata nella solennità dell’Epifania del 2022, quando aveva evidenziato che nella società odierna “tanti Erode seminano morte e fanno strage di poveri e di innocenti, nell’indifferenza di molti”. Mentre nel 2016, proprio nel giorno dei Santi Martiri Innocenti, aveva indirizzato ai vescovi una lettera esortandoli ad “ascoltare il lamento e il pianto di tante madri, di tante famiglie, per la morte dei loro figli, dei loro figli innocenti”, come quelli che hanno perso la vita per la “tirannia” e la “sfrenata brama di potere di Erode”. “Un gemito - aveva sottolineato il Pontefice - che anche oggi possiamo continuare ad ascoltare, che ci tocca l’anima e che non possiamo e non vogliamo ignorare né far tacere”. Da qui l’invito ai presuli di tutto il mondo a proteggere l’innocenza dei piccoli “dai nuovi Erode dei nostri giorni”, che la fagocitano e spezzano “sotto il peso del lavoro clandestino e schiavo, sotto il peso della prostituzione e dello sfruttamento. Innocenza distrutta dalle guerre e dall’emigrazione forzata”.
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