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Il saluto del Papa a uno dei partecipanti all'udienza con la comunità filippina in Spagna Il saluto del Papa a uno dei partecipanti all'udienza con la comunità filippina in Spagna  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

Francesco: la Chiesa sia una casa calda e accogliente per gli immigrati

Il Papa riceve i rappresentanti della comunità filippina in Spagna, a 25 anni dall’istituzione della loro parrocchia personale a Barcellona

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

Sono più “spine” che calore, più “difficoltà” che porte aperte, quelle che feriscono e contro cui si imbattono gli immigrati che cercano nuove terre in cui costruire vita e futuro. Ma quando il valore dell’accoglienza è vissuto. l’integrazione tra le radici di nascita e quelle acquisite può generare “un eccellente meticciato”. La riflessione del Papa scaturisce dall’udienza di stamattina, 16 dicembre, alla comunità filippina che in Spagna ha, nella città Barcellona, la propria parrocchia di riferimento in quella intitolata all’Immacolata Concezione e san Lorenzo Ruiz.

Papa Francesco durante l'udienza alla comunità filippina in Spagna
Papa Francesco durante l'udienza alla comunità filippina in Spagna

Il valore dell’integrazione

A 25 anni dalla sua istituzione, un gruppo di filippini ha voluto condividere questo anniversario con Francesco, il quale ha rilevato che se tante persone migranti, “lungi dal trovare questa dimora calda e accogliente, s’imbattono invece in innumerevoli difficoltà e incomprensioni”, quando le culture si integrano ciò che ne nasce è l’esempio di una “dimora calda e accogliente” quale deve essere la Chiesa. Lo dimostrano, ha detto il Papa, la vita si san Lorenzo Ruiz e, analogamente, quella dell’attuale cardinale pro-prefetto della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l'Evangelizzazione.

Infatti la sua famiglia, come quella del cardinale Tagle, aveva origini cinese e filippina che, insieme a quella spagnola che gli ha dato la fede, hanno creato un’eccellente meticciato.

Fede “fantastica”

Parlando a braccio a fine incontro, Francesco è riandato ai “ricordi belli” del viaggio apostolico nelel Filippine del 2015, ai “sette milioni nella Messa di Manila” e a quela celebrata nell’isola di Tocloban: “Con la pioggia, il vento, siamo dovuti uscire di corsa perché stata arrivando una tempesta e non saremmo più potuti uscire”.

I filippini sono uomini di fede, donne di fede. Qui in Vaticano lavorano alcuni di voi, è fantastico, è fantastica la fede che hanno, la testimonianza che danno. Continuate a rendere testimonianza in questa società che è diventata troppo ricca, troppo competente, troppo sufficiente.

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16 dicembre 2024, 11:32