Il Papa nell'udienza ad una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale Il Papa nell'udienza ad una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale

Il Papa: l’anniversario di Nicea è un invito a tutte le Chiese a procedere verso l’unità

Francesco riceve una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale e nel suo discorso ricorda i 1700 anni del primo Concilio ecumenico: la ricorrenza, dice, “ci ricorda che professiamo la stessa fede e abbiamo la stessa responsabilità di offrire segni di speranza che testimoniano la presenza di Dio nel mondo”. Dal Pontefice l’invito a “camminare insieme” nella carità e nel dialogo, dopo che "per lungo tempo metodisti e cattolici siamo stati estranei e anche sospettosi"

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

L’anniversario dei 1700 anni del primo Concilio ecumenico, quello a Nicea, che – come ha detto in altre occasioni – vorrebbe celebrare con un viaggio in Turchia il prossimo anno a fianco al patriarca Bartolomeo, è “un invito a tutte le Chiese e a tutte le comunità ecclesiali a procedere nel cammino verso l’unità visibile”. Un invito “a non stancarsi di cercare forme adeguate per corrispondere pienamente alla preghiera di Gesù: ‘Perché tutti siamo una sola cosa’”, dice Papa Francesco, ricevendo oggi, 16 dicembre, in udienza nel Palazzo Apostolico, una delegazione del Consiglio Metodista Mondiale. Tra i presenti - accompagnati dal cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani - anche il vescovo Debra Wallace-Padgett e il reverendo Reynaldo Ferreira Leão-Neto, neo eletti presidente e segretario generale dell’associazione che riunisce circa 80 Chiese di tutto il mondo con 80 milioni di fedeli.

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Le parole di Zīzioulas sull'unità

Seduti alla scrivania del Salone della Biblioteca, Papa Francesco ricorda loro l’importante anniversario che, per coincidenza, cade nelle celebrazioni del Giubileo. Questa ricorrenza “ci ricorda che professiamo la stessa fede e, quindi, abbiamo la stessa responsabilità di offrire segni di speranza che testimoniano la presenza di Dio nel mondo”, sottolinea il Pontefice. Che, come sempre parlando di unità, ricorda le parole, anzi, la battuta di Ioannis Zīzioulas, teologo ortodosso, metropolita maggiore di Pergamo scomparso nel 2023, definito “pioniere dell’ecumenismo”: “Mi viene in mente una cosa che diceva il grande Zīzioulas - grande - quel vescovo ortodosso, che lui già sapeva la data dell’unione, lui sapeva la data dell’unità: sarebbe il giorno dopo il Giudizio Finale”.

“Ma nel frattempo – aggiunge il Papa - dobbiamo camminare insieme, come fratelli, pregare insieme, fare la carità insieme, e andare avanti insieme nel dialogo”.

Il vescovo Wallace-Padgett consegna un dono al Papa
Il vescovo Wallace-Padgett consegna un dono al Papa

Dialogo da proseguire

Un dialogo ripreso negli ultimi circa sessant’anni, grazie al lavoro di pastori e teologi della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo tra il Consiglio Metodista Mondiale e la Chiesa Cattolica. “Per lungo tempo”, infatti, i cattolici e i metodisti (nati nell’ambito dell’anglicanesimo ispirandosi all’insegnamento del predicatore John Wesley) sono stati “estranei l’uno all’altro e anche sospettosi”, rammenta Francesco. “Oggi, però, possiamo ringraziare Dio perché, da quasi sessant’anni, stiamo progredendo insieme nella conoscenza, nella comprensione e soprattutto nell’amore reciproco. Questo ci aiuta ad approfondire la comunità e la comunione tra di noi”.

Aprirsi gli uni agli altri

“Aprirci” è, dunque, il mandato del Vescovo di Roma, perché è stato “aprirci gli uni agli altri” che “ci ha avvicinato, facendoci scoprire che la pacificazione è compito del cuore, è un compito del cuore più che della mente, del cuore”. Dal cuore “impariamo a relazionarci bene gli uni con gli altri e a servire il Regno di Dio”.  

La foto a conclusione dell'udienza
La foto a conclusione dell'udienza

Il lavoro della Commissione metodista-cattolica

A conclusione dell'udienza Papa Francesco ringrazia e incoraggia il lavoro della Commissione internazionale metodista-cattolica. L'organismo si è riunito per la prima volta nel 1967; l'ultimo incontro si è tenuto dal 22 al 27 settembre 2024 in Corea del Sud concentrandosi sui temi dell’ecclesiologia missionaria, dell’unità nella diversità e delle esperienze locali di missione e unità. La prossima riunione plenaria della Commissione si terrà a San Salvador dal 19 al 25 ottobre 2025. La Commissione intende pubblicare un documento di sintesi sulla fede cristiana condivisa da cattolici e metodisti nel 2025 per celebrare il 1700° anniversario del Credo niceno.

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16 dicembre 2024, 13:45