Il Papa: il mistero di Guadalupe usato da ideologie, Maria ci invita a “non avere paura”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Cura e antidoto per le tristezze che talvolta assalgono nella quotidianità. Espressione della maternità di Maria, a dispetto di ogni “ideologia” che ha voluto strumentalizzarne il "messaggio". Incoraggiamento a “non avere paura”, perché Lei c’è sempre, accanto a tutti, come una “madre”, allo stesso modo di quando, cinque secoli fa, si fece presente al contadino indio San Juan Diego Cuauhtlatoatzin sulla collina del Tepeyac. Papa Francesco celebra il "mistero" della “Morenita”, la Virgen de Guadalupe, “madre” del Messico, venerata in tutta l’America Latina e nel mondo, di cui oggi, 12 dicembre, ricorre la memoria liturgica. La sua immagine, quella che nel dicembre del 1531 si impresse sulla tilma (il mantello) dell’indio Juan Diego, campeggia nella Basilica vaticana, per la liturgia pomeridiana nella Basilica di San Pietro.
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In Basilica fedeli, sacerdoti, vescovi e cardinali
Davanti a questa immagine, ai cui piedi sono distesi fasci di rose bianco, il Pontefice argentino si sofferma in preghiera prima di dare avvio alla celebrazione che, da inizio pontificato non ha mai voluto mancare. Seduti alle due file della navata ci sono circa 4 mila fedeli, tra cui 350 sacerdoti, messicani e non solo. Il Coro del Collegio Messicano intona canti alla “Madre” insieme ai Cori della Cappella Sistina e del Collegio Piolatino; durante la funzione si proclamano letture e si recitano preghiere interamente in spagnolo, come pure in spagnolo è il Vangelo di Luca sul Magnificat. All’offertorio si recano all’altare famiglie e coppie originarie della terra in cui la Virgen apparve più volte, alcuni vestiti in abiti tradizionali. Con il Papa concelebrano il cardinale Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, monsignor Luis Manuel Ali, segretario della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, monsignor Hilario González García, vescovo di Saltillo (Messico). Presenti in Basilica pure 14 vescovi e 14 cardinali.
"Non avere paura..."
Le parole della Madonna a Juan Diego ricorrono più volte nell’omelia del Papa, tutta a braccio e pronunciata nella sua lingua madre. Un'omelia breve e interamente dedicata a Maria, colei che, come con il contadino atzeco, continua a farsi presente agli uomini e le donne angosciati e feriti.
Ideologie
“Guardando l'immagine di Maria, Maria di Guadalupe, incinta, che annuncia la nascita del Salvatore, incinta come una madre, con quale tenerezza dice all'indio: ‘Non temere, non sono qui, sono tua madre?’. La maternità di Maria si rivela”, dice il Papa. Da questo mistero di Guadalupe “purtroppo tante ideologie hanno voluto trarre vantaggio”, sottolinea Francesco. Ed elenca tre cose, “semplici” ma che “costituiscono il messaggio” di Guadalupe: “La tilma, la Madre e la rosa”.
La maternità di Maria è impressa su quella tilma, su quel semplice mantello. La maternità di Maria si manifesta nella bellezza delle rose che l'indio trova e porta con sé, e la maternità di Maria fa il miracolo di portare la fede nei cuori un po' increduli dei prelati
Un "mistero" da ricordare nei momenti tristi e felici della vita
“Tutto ciò che si dice sul mistero di Guadalupa al di là di questo è una menzogna, è volerlo usare per le ideologie”, rimarca il Papa. “Il mistero guadalupano è venerarla e sentire nelle nostre orecchie: non sono forse qui come tua madre?”. E queste parole, esorta il Pontefice, bisogna ricordarle, ascoltarle, introiettarle nel proprio animo “nei momenti della vita, nei vari momenti difficili della vita, nei momenti felici della vita, nei momenti quotidiani della vita”.
“Non aver paura, non sono qui io, tua Madre?”. E questo è l'intero messaggio guadalupano. Il resto è ideologia
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