Papa Francesco con la delegazione dell'Organismo di Gestione dell'Insegnamento Cattolico (OGEC) in Francia Papa Francesco con la delegazione dell'Organismo di Gestione dell'Insegnamento Cattolico (OGEC) in Francia  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

Francesco: una società fraterna sa fare spazio a ogni disabilità e fragilità

Il Papa ha ricevuto in udienza i promotori del progetto Écoles de Vie(s), ispirato al Patto Educativo Globale: solo restituendo centralità alla persona umana potremo costruire una società veramente giusta e solidale, soprattutto per i giovani

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Una educazione “umanizzata”, la definiscono i fondatori del progetto. Una educazione “che non si limita a trasmettere conoscenze, ma cerca di formare uomini e donne capaci di compassione e amore fraterno”, ha osservato il Papa nel suo discorso ai gestori dell’iniziativa. La prima delle tre udienze della mattina ha visto davanti a Francesco i promotori di “Écoles de Vie(s)”, una compagine che ha avviato un lavoro nel campo della formazione ispirato alla visione del Patto Educativo Globale proposto dal Papa stesso, dove ogni percorso si sviluppa nel segno dell’inclusività.

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Sviluppare le potenzialità dei giovani

Accogliendo tutti con le loro fragilità, ha affermato Francesco, “voi incarnate quella Chiesa in uscita che ho spesso auspicato, una Chiesa aperta e accogliente, capace di farsi vicina ad ognuno, di curare le ferite di chi soffre, di accarezzare con tenerezza chi è privo di affetto e di rialzare chi è caduto a terra”.

I giovani in particolare, malgrado i loro limiti, sono ricchi di potenzialità insospettate. Siamo chiamati a creare spazi in cui possano esprimersi pienamente

Il Papa con la delegazione dell'Organismo di Gestione dell'Insegnamento Cattolico (OGEC) in Francia
Il Papa con la delegazione dell'Organismo di Gestione dell'Insegnamento Cattolico (OGEC) in Francia

Con lo stile del Vangelo

Lo stile di Écoles de Vie(s)”, ha riconosciuto il Papa, è lo stesso del Vangelo, dell’insegnamento sociale della Chiesa, per cui “ogni persona, per quanto fragile, è portatrice di un valore intrinseco” e “ogni vita umana ha una dignità inalienabile”, dono di Dio “da accogliere con amore e rispetto”.

In questo anno giubilare della speranza, vi incoraggio a perseverare con determinazione, perché solo restituendo centralità alla persona umana, integrando le sue dimensioni spirituali, potremo costruire una società veramente giusta e solidale.

La vostra iniziativa, ha concluso Francesco, “restituisce alle persone, a tutte le persone, emarginate dalla disabilità o dalla fragilità il loro posto all’interno di una comunità fraterna e gioiosa”. Il vostro impegno “ispiri altre iniziative a favore dei più vulnerabili e che la vostra azione apra nuove prospettive per un’educazione integrale di cui le giovani generazioni hanno urgente bisogno”.

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10 gennaio 2025, 11:00