Francesco: in tempi di guerra i cristiani siano testimoni credibili di unità
Vatican News
Un esempio da seguire sulla strada del dialogo ecumenico, che mostri l'urgenza dell'unità fra i cristiani mentre nel modo si alzano muri di ogni tipo. Al Sua Beatitudine Joan, arcivescovo ortodosso di Tirana, Durazzo e di tutta l’Albania, Francesco indica come modello il suo predecessore, Anastas, scomparso ad Atene il 25 gennaio scorso e testimone, afferma il Papa, di uno zelo apostolico che “ha lasciato un’eredità profonda e duratura in Albania”, in particolare nella promozione della “coesistenza pacifica tra uomini e donne appartenenti a diverse Chiese e tradizioni religiose”.
Il dialogo oltre le divisioni
Francesco scrive al nuovo primate ortodosso, eletto lo scorso 16 marzo, in occasione della cerimonia di intronizzazione, alla quale partecipa una delegazione vaticana guidata da monsignor Flavio Pace, segretario del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, e composta da monsignor Andrea Palmieri, sottosegretario dello stesso Dicastero, e da monsignor Ionuţ Paul Strejac, incaricato d'Affari a.i. della Nunziatura apostolica. In un messaggio - che verrà consegnato da monsignor Pace - il Papa assicura preghiere a Sua Beatitudine Joan per il ministero che ora inizia, dicendosi certo della sua volontà di “promuovere il dialogo come mezzo per superare le divisioni” e per “la ricerca della piena comunione tra tutti i discepoli di Cristo”. In questi “tempi difficili segnati da guerra e violenza, è ancora più urgente - sottolinea Francesco - che i cristiani diano una testimonianza credibile dell’unità, di modo che il mondo possa abbracciare appieno il messaggio evangelico di solidarietà fraterna e di pace”.
Verso l’unità
Il Papa fa appello alla “responsabilità di procedere insieme” per rendere “sempre più visibile” quella comunione che, “benché purtroppo non ancora completa”, tuttavia “già ci unisce”. E conclude con la speranza che sotto la guida del primate Joan “le relazioni tra la Chiesa di Albania e la Chiesa cattolica crescano ulteriormente, cercando nuove forme di cooperazione feconda nel proclamare il Vangelo, servire i più bisognosi e rinnovare il nostro impegno a risolvere le questioni che ancora ci dividono attraverso il dialogo di carità e di verità”.
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