I diplomatici africani in preghiera per il Papa, Turkson: "Dio lo rimetta in piedi"
Vatican News
Un ringraziamento per i dodici anni di pontificato e una supplica per la sua pronta guarigione: sono state tutte rivolte a Papa Francesco le preghiere levatesi dalla Cappella ungherese nelle Grotte Vaticane della Basilica di San Pietro ieri, giovedì 20 marzo, da parte gli ambasciatori africani accreditati presso la Santa Sede. I diplomatici si sono ritrovati insieme per la Messa presieduta dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali.
Dopo aver invocato Dio affinché conceda al Papa "la forza necessaria per portare avanti la missione affidatagli", il porporato nell’omelia ha proposto una riflessione sull’episodio evangelico del ricco e del povero Lazzaro, e l’invito alla conversione dei cuori e alla bontà. "Il ricco aveva una prova da superare, la presenza del povero Lazzaro alla sua porta. Una prova che non è riuscito ad affrontare", ha affermato il cardinale ghanese, sottolineando come "tutti noi abbiamo delle prove da superare nella nostra vita".
Il Giubileo, fonte di speranza
Ha poi esortato i diplomatici africani a "pregare per il Santo Padre affinché, di fronte a questa prova, la sua fiducia e speranza in Dio possano crescere". "Durante questo Anno giubilare - ha riflettuto Turkson - il Papa ha continuamente esortato alla speranza. Possa questo Giubileo, che egli ha dedicato alla speranza, essere fonte della stessa anche per lui, nel Signore", è stato l’auspicio conclusivo del porporato.
L'affetto del continente africano
A margine, l’ambasciatore del Camerun presso la Santa Sede Antoine Zanga ha espresso al Pontefice la vicinanza e la solidarietà della Chiesa dell’intero continente africano: "Imploriamo il dono della salute per Papa Francesco e rendiamo grazie a Dio per la convalescenza del Santo Padre, che ha sempre bisogno delle nostre preghiere". "Forti nella nostra fede - ha proseguito il diplomatico - nutriamo la speranza che il Signore rimetterà in piedi il suo servo per la continuazione della missione che gli ha affidato, e preghiamo affinché il Santo Padre stesso abbia speranza in Dio. È stato Papa Francesco ad aprire questo Giubileo della speranza. Ci auguriamo che possa parteciparvi con noi e che possa anche chiuderlo".
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