Veglia pasquale della Notte Santa
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Nella celebrazione della Notte Santa, con l’annuncio della Risurrezione di Cristo, Francesco invita tutti a riscoprire “lo stupore e la gioia” della nostra Galilea, il momento nel quale è iniziata “la nostra storia d’amore con Gesù”, e “lo abbiamo proclamato Signore della nostra vita”. Per riprendere coraggio di fronte al male, “e ai venti gelidi di guerra”, guardiamo non ad un Risorto astratto, ideale, ma alla “memoria concreta” di quell’incontro. Battezzati e cresimati otto catecumeni. “Ricorda e cammina! Se recuperi il primo amore, lo stupore e la gioia dell’incontro con Dio, andrai avanti”. È l’invito che Papa Francesco fa a se’ stesso e a tutti i fedeli nell’omelia della Veglia, che presiede nella Basilica vaticana, accompagnato da quaranta cardinali, 25 vescovi e duecento sacerdoti. Perché, spiega, la Pasqua del Signore “invita a rotolare via i massi della delusione e della sfiducia” e “ci riporta al nostro passato di grazia, ci fa riandare in Galilea, là dov’è iniziata la nostra storia d’amore con Gesù”, quando “lo abbiamo proclamato Signore della nostra vita”. Infatti, per togliere la polvere depositata nei nostri cuori e “riprendere il cammino” non dobbiamo guardare “a un Gesù astratto, ideale, ma alla memoria viva, concreta e palpitante del primo incontro con Lui”.