Incontro con delegazione Chiese ortodosse orientali
Adriana Masotti - Città del Vaticano
E’ dalla Solennità di Pentecoste, ormai vicina, che il Papa trae gli spunti di riflessione che desidera offrire alla delegazione pan-ortodossa e che riguardano la “piena unità alla quale aneliamo”. Innanzitutto l’unità è un dono “che viene dall’Alto”, afferma, anche se è necessario pregare e lavorare per raggiungerla. L’unità è armonia e spiega: "L’unità non è uniformità e non è nemmeno il frutto di compromessi o di fragili equilibri diplomatici. L’unità è armonia nella diversità dei carismi suscitati dallo Spirito. Perché lo Spirito Santo ama suscitare sia la molteplicità sia l’unità, come a Pentecoste, dove le diverse lingue non sono state ridotte a una sola, ma sono state assimilate nella loro pluralità".
L'unità è un cammino e cresce nel tempo, osserva ancora il Papa e citando Sant’ Ireneo dice che la Chiesa è “una carovana di fratelli dove l’unità “cresce e matura (…) nella condivisione”. Infine l’unità è orientata all’annuncio del Vangelo che anche oggi il mondo attende: "Al riguardo - dice -, sono grato per la testimonianza comune offerta dalle vostre Chiese, penso in modo speciale a quanti – e sono tanti – hanno sigillato con il sangue la fede in Cristo. Il Papa ricorda infine che è la croce di Cristo “la bussola che ci orienta nel cammino verso la piena unità”.