L'udienza del Papa al Sermig
Adriana Masotti - Città del Vaticano
“Una specie di grande albero cresciuto a partire da un piccolo seme”. Così il Papa definisce il Sermig e delle sue tante attività messe in campo, richiama l'attenzione su una che, afferma, in questo momento storico, risalta con un messaggio “purtroppo drammaticamente attuale”. E’ l’Arsenale della Pace di Torino, un segno del Vangelo”, "frutto del sogno di Dio” profetizzato da Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, non impareranno più l’arte della guerra”. E il Papa dice: "Ecco il sogno di Dio. (...) Un sogno che ha mosso braccia e gambe, ha animato i progetti, le azioni e si è concretizzato nella conversione di un arsenale di armi in un arsenale di pace".
L’incontro, il dialogo e l’accoglienza, prosegue Papa Francesco, sono le armi della pace che si costruiscono nell’Arsenale. "Mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità. Ecco la parola: fraternità. (...) Il sogno che anima i cuori degli amici del Sermig è la speranza, la speranza di un mondo fraterno". Francesco conclude con parole di gratitudine per l’incontro di oggi e soprattutto, “per la vostra testimonianza e il vostro impegno. Andate avanti!”