Udienza partecipanti Plenaria Dicastero Laici, Famiglia e Vita
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Questa mattina, nell’udienza ai partecipanti all’assemblea plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, dedicata a “I laici e la ministerialità nella Chiesa sinodale”, Francesco ha chiesto che i molti ministeri, servizi e incarichi che i laici possono svolgere nella Chiesa, non diventino “mai autoreferenziali”, ma restino invece sempre “forme di servizio agli altri” che tendono “alla trasformazione della società”.
Siete un Dicastero “popolare”, direi, e questo è bello! Vi raccomando: non perdete mai questo carattere di vicinanza alle donne e agli uomini del nostro tempo.
Così il Papa ha accolto i partecipanti alla seconda plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, iniziata il 20 aprile, e ricorda che ai ministeri istituiti, come lettore, accolito e catechista, si sono da tempio aggiunti servizi di supplenza ai presbiteri come la proclamazione della parola o la distribuzione dell’Eucaristia, ma anche nuovi incarichi per la pastorale della carità a favore di poveri e migranti, o del sostegno alle famiglie. Quindi raccomanda:
Io mi arrabbio quando vedo ministri laici che – scusatemi la parola – si “gonfiano” di fare questo ministero. Questo è ministeriale, ma non è cristiano; sono ministri pagani, pieni di sé stessi. Attenti a questo: non devono mai diventare autoreferenziali. Quando il servizio è unidirezionale, non è “andata e ritorno”, non va.
I ministeri per i laici devono invece sempre essere, conclude Francesco espressione dell’unica missione della Chiesa e forme di servizio agli altri
Qui sta la vera motivazione che deve animare ogni fedele nell’assumere qualsiasi compito ecclesiale, qualsiasi impegno di testimonianza cristiana nella realtà in cui vive: la volontà di servire i fratelli e, in loro, Cristo.